Denunce ai social network: negli ultimi tempi in America i genitori sono sempre più preoccupati per la salute mentale dei loro figli.
Un post qui, un hashtag là, innumerevoli foto, video, storie e reazioni sotto forma di commenti, cuori o pollici. I social media sono diventati parte integrante della vita dei giovani. Più del 90% degli adolescenti negli Stati Uniti, infatti, possiede uno smartphone. L’accesso a questo tipo di tecnologia e ai social media ha modificato rapidamente le prospettive per i giovani che stanno sviluppando contemporaneamente un senso di identità e nuove relazioni sociali.
D’altra parte abbiamo certamente sentito parlare dei molteplici lati negativi di queste nuove tecnologie: cyberbullismo, ansia e una rappresentazione filtrata e falsata dell’immagine corporea. Per questi motivi, negli USA, decine di stati hanno fatto causa al colosso Meta, considerando in particolare Instagram. Essi accusano l’azienda di contribuire ad un disagio correlato alla salute mentale dei giovani anche a causa della dipendenza che creerebbero le loro piattaforme social.
La denuncia dei genitori americani ai social
Come sottolinea l’agenzia Reuters, la denuncia è stata depositata presso il tribunale federale di Oakland, in California, dove 33 stati hanno affermato che Meta, che gestisce anche Facebook, ha “ripetutamente ingannato il pubblico sui pericoli sostanziali delle proprie piattaforme e ha consapevolmente indotto bambini e adolescenti ad un uso compulsivo dei social media”. Inoltre, si legge: “Meta ha sfruttato tecnologie potenti e senza precedenti per attirare, coinvolgere e, in definitiva, intrappolare giovani e adolescenti”, avendo come scopo quello del “profitto”.
La preoccupazione più comune che i genitori hanno per i figli è se i social media sono sicuri. La risposta è che non si hanno prove sufficienti per affermare che essi siano sicuri e, in effetti, ci sono prove crescenti che l‘uso dei social media sia associato a danni alla salute mentale dei giovani. I bambini sono esposti a contenuti dannosi sui social media, che vanno dai contenuti violenti e sessuali, al bullismo e alle molestie. E per troppi bambini, l’uso dei social media sta compromettendo il sonno e il prezioso tempo trascorso di persona con la famiglia e gli amici.
Secondo quanto emerso, è possibile che altri nove stati intenteranno azioni legali simili, portando il numero totale di stati che hanno fatto causa a 42. Meta, al momento, non ha replicato. La società di Menlo Park, in California, insieme ad altre realtà che operano nel campo dei social media stanno già affrontando centinaia di cause legali intentate per conto di giovani o distretti scolastici che hanno sollevato rivendicazioni simili.