Basta poco per sbagliare l’ISEE, soprattutto se lo si compila in autonomia. Fate massima attenzione: le conseguenze sono pericolosissime
ISEE è un acronimo che sta per Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Di fatto è una sorta di carta d’identità economica di un nucleo famigliare, quindi delle persone che rientrano nello stesso stato di famiglia e che coabitano presso una determinata casa. Con l’ISEE si misura il livello economico del nucleo famigliare e, mediante esso, si accede a bonus ed agevolazioni varie. Se lo si sbaglia a compilare, ecco cosa può accadere.
Per fare l’ISEE ci si può rivolgere presso una sede CAF ACLI della propria città, che lo svolge in modo del tutto gratuito per ogni cittadino che lo richiede o lo si può fare anche autonomamente. Di fatto, però, è importante capire che non è il CAF in sé e per sé a calcolare l’ISEE, ma semplicemente aiuta il contribuente a compilare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), con la quale l’INPS calcolerà l’ISEE. Nel caso in cui, quindi, una famiglia dichiari un ISEE scorretto, la colpa ricade su di lei: ecco quali sono le conseguenze.
Eventuali multe legate a un ISEE scorretto non vengono in alcun modo fatte ricadere sulle spalle del CAF, poiché questo servizio si limita di raccogliere i documenti necessari, compilare la DSU sulla base di ciò che la famiglia dichiara di possedere e trasmetterli all’INPS, il quale poi determinerà la fascia ISEE. Se il nucleo famigliare, volente o nolente, sbaglia nel dichiarare quanto possiede, allora l’ISEE probabilmente verrà scorretto.
Una sentenza della Corte di Appello di Lecce ha recentemente affrontato il caso di uno studente al quale è stata revocata la borsa di studio per via di un ISEE errato. Lo studente aveva dato la colpa al CAF al quale si era rivolto, accusandolo di aver escluso dall’ISEE i redditi della madre poiché non viveva con lui e con il padre. In realtà, però, la sentenza ha dato ogni colpa allo studente: il CAF, infatti, ha l’unico obbligo di avvisare il contribuente delle conseguenze sanzionatorie in caso di informazioni false, ma non ha responsabilità in merito alla veridicità delle stesse.
Chi dovesse dichiarare un ISEE scorretto, quindi, potrebbe ricevere una sanzione amministrativa che va da un minimo di 5164 euro a un massimo di 25822 euro e una sanzione penale, consistente nella reclusione da sei mesi a tre anni, quando l’ammontare percepito in bonus e sostegni economici supera i 3999,96 euro.
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