Non è affatto raro, ma è comunque un comportamento da non sottovalutare. Ecco perché il nostro bambino non smette mai di parlare
Capita di avere una conversazione con un bambino, magari con il proprio figlio, ed essere protagonisti di una di quelle scene in cui continua a fare domande, supposizioni, chiedere perché, raccontare storie, ecc. Si tratta di una situazione piuttosto comune e diffusa e, molto spesso, si conclude con una risata e delle coccole.
Tuttavia, quando questi episodi capitano spesso, non sono affatto da sottovalutare, ed è importante fare approfondire la questione per capire se c’è un problema di fondo. Se il tuo bambino non smette mai di parlare dovresti infatti non sottovalutare la cosa. Ecco quale potrebbe essere il motivo di questo fenomeno.
Perché a volte il nostro bambino non smette mai di parlare
Quando un bambino non smette mai di parlare, magari con la mamma, il papà, i fratellini e sorelline o con una persona che lo incuriosisce, questo comportamento può essere ricondotto alla sua curiosità o alla voglia di apprendere. Tuttavia, ci sono momenti in cui le parole del piccolo sembrano uscire come da una cascata, tanto da dover essere bloccato. C’è un motivo per cui succede questo? Come abbiamo detto, i bambini fanno spesso molte domande, soprattutto quando a tre o quattro anni hanno una gran voglia di imparare.
Si tratta di un comportamento normale che si sviluppa e si modifica fino all’età di otto anni, quando il bambino impara a gestire in autonomia le conversazioni e, a volte, potrebbe provare a monopolizzarla. Questo potrebbe essere un vero e proprio ostacolo sociale e, quando si realizza, è bene intervenire. La miglior cosa da fare è quello di parlare con il bambino e spiegargli che parlare sempre e solo lui in una conversazione non è mai funzionale.
Ma se questo comportamento non cessa? In questo caso sarebbe meglio indagare. Ci sono infatti alcune patologie che potrebbero portare un bambino a chiacchierare in maniera ininterrotta. Pensiamo, ad esempio, a quei bambini che soffrono di ADHD, ovvero del disturbo da deficit di attenzione/iperattività. A volte, infatti, non riuscire a controllare i propri impulsi può rendere molto difficile per loro smettere di parlare.
Da non sottovalutare nemmeno il disturbo dell’apprendimento non verbale, in cui chi ne soffre fatica ad utilizzare la comunicazione non verbale, ed è quindi incentivato a parlare. Infine, anche la sindrome di Asperger può essere un fattore che porta il bambino a monopolizzare una conversazione. Ecco perché, in questi casi, è sempre importante rivolgersi ad un professionista.