Tutti coloro che hanno perso il reddito di cittadinanza di luglio devono sapere che ci sono delle alternative di cui è bene essere a conoscenza.
Il Reddito di Cittadinanza è una misura nata con l’intento di fornire un aiuto economico concreto alle famiglie che si trovano in maggiori difficoltà economiche. A tal proposito però con l’arrivo di Giorgia Meloni al Governo, in molti si sono ritrovati a perdere la misura a luglio e per questo si chiedono cosa bisogna fare adesso.
In questo articolo, vi sveliamo nel dettaglio quali sono le alternative più convenienti per tutti coloro che si ritrovano a non usufruire più del Reddito di Cittadinanza, misura introdotta qualche anno fa dal Movimento 5 Stelle.
Alla fine del mese di luglio, molte famiglie si ritroveranno a perdere il Reddito di Cittadinanza. In particolare, si stima che in questa situazione si troveranno oltre 400mila famiglie che ora si chiedono cosa fare dopo aver percepito l’ultima ricarica.
Chiaramente, tale situazione non riguarda i nuclei in cui è presente almeno un componente disabile, minorenne oppure ultrasessantenne, come pure coloro che sono stati presi in carico dai servizi sociali del Comune. Per il resto, la misura si avvia ad essere abrogata e strade percorribili per questi sembrano essere davvero poche. In realtà non è così, dal momento che in primis si consiglia di procedere alla presentazione della domanda per l’Assegno unico e universale. Per coloro che percepivano il sussidio introdotto dal Movimento 5 Stelle, infatti, l’assegno veniva erogato solo in parte.
Di conseguenza, con la sua decadenza, le famiglie in cui siano presenti figli maggiorenni di età inferiore ai 21 anni possono richiedere l’assegno a patto che rientrano in casi ben precisi. Nello specifico, bisogna che frequentino un corso di laurea o svolgano un tirocinio. In ultima analisi, la domanda può essere presentata nel caso in cui i figli in questione siano titolari di reddito complessivo non superiore agli 8 mila euro annui o ancora che svolgano il servizio civile universale.
Tutti coloro che si ritroveranno a perdere il sussidio a luglio, poi, devono sapere che a partire dal mese di settembre si potrà usufruire del Supporto per la formazione e il lavoro. Si tratta in questo caso di una misura destinata a coloro che non sono titolari di RdC e che intendano formarsi lavorativamente.
A tal proposito, però, è importante sottolineare che la misura presenta anche un limite di ISEE, fissato a 6mila euro all’anno. Oltretutto bisogna sottolineare che è previsto l’accesso per tutti i componenti della famiglia. Ad ogni modo, al momento non si sa ancora bene nello specifico quali saranno le modalità di presentazione della domanda.
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