L’attenzione dei media in campo scientifico torno a concentrarsi sul Fuoco di Sant’Antonio, cos’è e come possiamo curarlo?
Non è la prima volta che sentiamo parlare del fuoco di Sant’Antonio, un virus che contagi nostro corpo e che si presenta con delle grandi croste sull’addome e che spesso possono arrivare al viso.
Si tratta di un virus che si sviluppa principalmente gli adulti durante il periodo invernale e di transizione tra questa stagione e la primavera, inoltre, questo fuoco colpisce frequentemente coloro che sono affetti da gravi forme tumorali e pazienti con deficit immunitario. Per il fuoco di Sant’Antonio esistono comunque delle particolari cure che possono essere eseguite, ma come potersi accettare alle spalle tale problematica?
Nel momento in cui facciamo riferimento al fuoco di Sant’Antonio, in realtà stiamo parlando dell’Herpes Zoster non che è un virus causa di una dolorosa eruzione cutanea. Si tratta di un’infezione che si manifesta con placche ricoperte da vescicole con forma allungata, che interessa la superficie del nostro corpo.
Inoltre, dall’herpes comporta anche un prurito cutaneo non indifferente che comporta la necessità di grattarsi proprio come avviene per i bambini con la varicella. In questo caso, però, nel caso in cui una vescicola viene scoppiata e liquida suo interno andrà infettare parte di pelle buona e quindi aumenteranno considerevolmente la presenza di farmi infiammatorie sulla pelle.
Tra i sintomi riscontrati per il fuoco di Sant’Antonio, oltre tale dei scivoli, troviamo anche mucose dell’aria facciale e genitale, esantema, iperalgie sia o ipoestesia, formicolio alla mano destra e non solo. Sulla base di tale motivazione, dunque, nel momento in cui si presenta anche un solo sintomo riconducibile al fuoco di Sant’Antonio è il caso di contattare il medico per effettuate i dovuti controlli e stabilire insieme una terapia d’urto.
L’infezione da virus risalente appunto al fuoco di Sant’Antonio deve essere curata con farmaci antivirali, i quali vanno assunti entro 48 massimo 72 ore dalla presentazione dei primi sintomi. Quanto detto deve avvenire, finché, si possa bloccare immediatamente la replicazione del virus su altre parti del nostro corpo ed evitare gravi conseguenze legate al decorso della malattia.
Infine, bisogna prestare moltissima attenzione nei confronti di coloro che negli anni passati non hanno preso il virus della varicella e non sono vaccinati contro questa malattia, perché proprio questi soggetti sono quelli che si possono contagiare più facilmente con il fuoco di Sant’Antonio. Durante il periodo di cure, infatti, cercare di rimanere quanto più possibile in quarantena e soprattutto consultare un medico nell’immediato
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