L’assegno unico e universale è un contributo rivolto alle famiglie ma che però a molti non viene pagato. Ecco qual è l’errore che probabilmente commetti.
L’assegno unico e universale è una misura introdotta nel 2022 ed è nata con l’obiettivo di aiutare i genitori con uno o più figli a carico. Essa, in particolare, spetta solamente nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti figli a carico minorenni o anche maggiorenni di età non superiore a 21 anni. Quest’ultimo requisito decade, peraltro, in caso di disabilità degli stessi.
Ciò detto, molte persone accusano il fatto che il contributo in esame non sia stato pagato da parte dell’INPS. A tal proposito, bisogna dire che molto probabilmente il motivo risiede in un errore che commettono in tanti. Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere al riguardo.
Assegno unico e universale, perchè non si riceve il pagamento
Ci sono molti casi in cui l’assegno unico e universale non viene pagato. Il motivo principale è da ricercare in un possibile errore che si commette. Di conseguenza, è fondamentale approfondire la questione al fine di sbloccare il pagamento e poter beneficiare del contributo.
A partire dalla sua introduzione, sono molte le domande presentate che non rispettano i requisiti necessari per essere accolte. Ciò peraltro è stato sottolineato dallo stesso Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, INPS. In alcuni casi, non è stata fornita la documentazione necessaria, in altri invece, pur essendo stata accolta la domanda, il pagamento non è stato comunque effettuato. Alla luce di quanto detto, è bene conoscere alcune informazioni su come procedere in una simile situazione e di conseguenza quali sono le azioni da mettere in atto per poter beneficiare dell’Assegno unico e universale.
In primis, si consiglia di effettuare l’acceso all’area riservata MyInps fornendo le proprie credenziali SPID, Carta di Identità Elettronica o ancora la Carta Nazionale dei Servizi. Ciò detto, l’utente avrà a disposizione la possibilità di modificare la domanda o in alternativa di integrarla. Grazie ad una sezione apposita, infatti, è possibile procedere alla correzione degli errori e di conseguenza sbloccare il pagamento. Ciò potrà avvenire, ad esempio, allegando la documentazione richiesta, modificando IBAN errato o ancora aggiornando i dati relativi al figlio che abbia raggiunto oramai la maggiore età.
Precisazioni
E’ importante sottolineare che nei casi in cui sia stata presentata correttamente la domanda per l’assegno in questione e che dunque non risulti respinta, revocata o decaduta, l’INPS procederà con l’erogazione del contributo senza la necessità di dover presentare una nuova domanda.
In poche parole, ciò significa che se dovessero permanere i requisiti che hanno determinato l’accesso alla misura, non sarà necessario presentare una nuova istanza dal momento che il contributo sarà erogato d’ufficio.