Il bullismo è un problema gravissimo che non va sottovalutato: cosa possono fare i genitori per salvare i propri figli?
Quando si tratta di bullismo le reazioni da parte dei genitori possono essere due: di rabbia esagerata oppure di minimizzazione dell’accaduto. Si tratta di due approcci completamente sbagliati che invece di aiutare la risoluzione del problema, non fanno che peggiorarlo.
Ciò che i genitori devono fare, infatti, è porsi attentamente in ascolto dei bisogni dei loro figli, in maniera da accorgersi il prima possibile che qualcosa non va e ponendo le giuste condizioni affinché un bambino o un ragazzo si confidi con la sua famiglia.
Bisogna tener presente infatti che il bullismo genera molta vergogna in chi lo subisce e, per questo motivo, le vittime possono far passare molto tempo prima di decidersi a parlare del problema. Creare un ambiente familiare aperto al dialogo e disposto all’ascolto, quindi, è la scelta di gran lunga migliore per fare in modo che un ragazzo vittima di bullismo si confidi il prima possibile.
Cosa deve fare il genitore di un ragazzo vittima di bullismo?
Ascoltare il proprio figlio è il momento principale della lotta a questo fenomeno. Nel momento in cui il ragazzo si sentirà pronto a sfogarsi, bisognerà ascoltarlo per tutto il tempo necessario, lasciando che parli e che si sfoghi. Non bisognerà mettergli fretta e soprattutto non bisognerà interromperlo per far sì che “tiri fuori” tutto quello che lo ha tormentato fino a quel momento.
Reagire in maniera controllata sarà fondamentale per trasmettere fiducia. Non bisognerà assolutamente perdere il controllo, avere reazioni violente o – peggio ancora – mostrare tutta la propria preoccupazione senza filtri. In questo caso il figlio potrebbe sentirsi in colpa per aver fatto soffrire i suoi genitori, si sentirà ancora più inadatto e inferiore rispetto ai propri coetanei.
Se gli episodi si svolgono a scuola informare il dirigente scolastico sarà importantissimo allo scopo di far capire alla vittima che non è sola nella sua battaglia e che la scuola sarà in grado di proteggerla durante l’orario delle lezioni. Se però la persona che sta subendo bullismo preferisce che la scuola non sia coinvolta direttamente bisognerà rispettare questa volontà, cercando però di far capire quanto sarebbe utile rendere nota la cosa al preside.
Aiutare la vittima di bullismo a vivere momenti sereni perché non si chiuda in se stessa e soprattutto non perda il contatto con la parte bella della vita.