Da un’analisi è emersa una verità sconcertante: il tonno è pieno di mercurio. Sia quello in scatola che quello fresco: rappresenta un vero rischio.
Che il tonno sia un pesce che accumula nella propria carne un’elevata quantità di metalli pesanti, tra cui il mercurio, è cosa nota. Tuttavia, i consumatori preferiscono scegliere quello in scatola perché è maggiormente sottoposto a controlli.
Purtroppo, si tratta di una mera illusione, perché il tonno è pieno di mercurio a prescindere dal fatto che sia in scatola o fresco. Vi è poi un altro mito da sfatare relativo al marchio del tonno in scatola che, secondo alcuni consumatori, garantirebbe un maggior livello di sicurezza.
In realtà, è stato constatato che i metalli pesanti sono presenti anche all’interno di marchi noti. A dimostrazione del fatto che il tonno è pieno di mercurio, in ogni caso. Così come confermato dal sito La tua Dieta Personalizzata. Scopriamo come evitare di portare in tavola un alimento dannoso e tossico per il nostro organismo.
Tonno pieno di mercurio: l’incredibile scoperta lascia a tutti sbigottiti
Tra i pesci più consumati nel mondo occidentale e orientale c’è senza dubbio il tonno. Tuttavia, come è noto è uno dei pesci che riesce a trattenere le maggiori quantità di mercurio: un metallo pesante che si accumula nel nostro organismo, producendo effetti collaterali gravi.
Uno dei motivi per il quale Il tonno è uno dei pesci più consumati è per la sua versatilità. Soprattutto, il tonno in scatola può essere utilizzato per numerose ricette e rappresenta un modo semplice e comodo per consumare una porzione di pesce. Tuttavia, quest’abitudine espone il nostro organismo a rischi molto seri.
Il tonno in scatola, che troviamo sugli scaffali dei supermercati, contiene principalmente tonno striato, tonno a pinne gialle o tonno bianco. Si tratta di tre tipologie di tonni per i quali è stato constatato un livello di mercurio nella media. Per questo motivo, può essere consumato ma è necessario moderarne l’uso. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della sanità consigliano di evitare di consumare più di due lattine di tonno da 80 g a settimana, pro capite. Dunque non bisogna demonizzare il tonno in scatola, ma è opportuno limitarne il consumo.
In ogni caso, data la diffusione negli ultimi anni del consumo di sushi, nel conteggio delle quantità settimanali è opportuno includere anche la sosta al ristorante giapponese. Anche perché, in questo caso, il pesce utilizzato è il tonno rosso: una varietà diversa rispetto a quello che troviamo nelle scatolette. Si tratta di un tipo di tonno più grande che per questo motivo accumula una quantità di mercurio superiore rispetto al tonno pinna gialla o al tonno bianco.
Dunque, è opportuno fare attenzione a non esagerare con il consumo di questo pesce che, nonostante sia così gustoso, rappresenta un vero e proprio rischio per la salute umana.