La fotografia più vista al mondo è stata scattata in California, nel 1996. È molto famosa e l’abbiamo vista e “usata” tutti almeno una volta.
I Beatles che attraverso le strisce pedonali di Abbey Road oppure gli operai che mangiano seduti su una trave a New York o, ancora, Einstein che fa la linguaccia. Sicuramente vi sarete imbattuti, almeno una volta, in questi scatti. Nessuno di essi, però, è al primo posto nella classifica delle fotografie più ammirate.
La foto più vista al mondo (secondo le stime, da più di un miliardo di persone) raffigura una collina verde, circondata da un cielo azzurro cosparso di nuvole bianche. Si tratta del famosissimo sfondo desktop di Windows XP dei primi anni Duemila, denominato “Bliss“, scaricato su milioni di computer.
La fotografia è stata scattata, durante un freddo pomeriggio del gennaio 1996, da un fotografo di “National Geographic“, Charles “Chuck” O’Rear, mentre si stava dirigendo a casa della fidanzata. Mentre passeggiava tra le colline della Napa Valley, Chuck si accorse che i raggi del sole, che oltrepassavano le nuvole dopo un violento temporale, creavano dei giochi di luce sulle colline. Decise, così, di fermarsi a fare qualche fotografia, con la sua macchina analogica Fuji Film, dotata di lenti RZ67.
Dopo essersi accorto della bellezza dei propri scatti, O’Rear decise di vendere la foto a Corbis, una società di licenze creata da Bill Gates nel 1989. Qualche anno dopo, tuttavia, fu contattato dalla Microsoft, interessata a comprare lo scatto originale e ad acquisirne i diritti, perché aveva deciso di utilizzare proprio quella fotografia come sfondo del nuovo sistema operativo Windows XP.
La fotografia più vista al mondo: cosa resta di quel paesaggio?
Ma quanto guadagnò O’ Rear grazie all’immagine? La Microsoft offrì un prezzo esorbitante, pari ad una cifra maggiore di 100 mila euro, in cambio del negativo originale. Ad oggi, purtroppo, non si conosce l’esatto ammontare dell’offerta, perché il fotografo, che vive ancora in California, non ha mai voluto dichiararlo ai giornalisti. “Non avevo alcuna idea di come sarebbe andata a finire“, ha più volte dichiarato.
Sicuramente, mai avrebbe potuto immaginare che quel paesaggio, immortalato per gioco nel giro di qualche minuto, gli avrebbe assicurato fama e popolarità. Se si pensa, soprattutto, che lo scenario, attualmente, è completamente differente. Prima di quello scatto, infatti, le colline erano adibite a vigneti; nel 1990, tuttavia, la fillossera (un parassita della vite) infestò tutta l’area, costringendo i produttori ad estirpare le piante appassite. All’epoca della fotografia, quindi, la vegetazione rigogliosa ricopriva tutta l’area (O’ Rear non modificò la saturazione né l’esposizione dell’immagine) ma, in seguito a delle opere di bonifica, le colline ritornarono ad essere coltivate e destinate alla viticoltura.
