Tutti conoscono ed adorno la Gioconda, il famoso dipinto di Leonardo Da Vinci, ma in pochi conoscono cosa è stato recentemente scoperto: clamoroso.
In molti conoscono il dipinto della Gioconda, realizzato da Leonardo da Vinci intorno al 1503 e conservato oggi al Museo du Louvre a Parigi. Commissionato al famoso pittore da un ricco mercanto fiorentino di nome Francesco del Giocondo per sua moglie Lisa Gherardini, il dipinto è stato al centro dell’attenzione di tutti per anni ed anni. Ed ancora oggi, nonostante siano passati anni dalla sua creazione, continua a destare parecchia curiosità.
Seppure Leonardo Da Vinci avesse tutte le buone intenzioni di portare a termine il dipinto e consegnarlo alle mani del mercante, il pittore non riuscì mai nel suo intento. Non solo ci lavorò per ben 4 anni, ma lo modificò per altri 10 anni, utilizzandolo come vero e proprio esercizio di stile. In tutti questi anni, ovviamente, il buon Da Vinci l’ha portato con sé ovunque, ma non ha mai avuto occasione di liberarsene. Fino a quando, alla corte del re Francesco, Gian Giacomo Caprotti – erede di Da Vinci – il dipinto è stato completamente venduto.
Tutti, quindi, amano la Giocanda, ma in pochi conoscono tutte le curiosità sul suo conto. Sapevate, ad esempio, che se si divide a metà il volto si otterranno due differenti espressioni? A sinistra, infatti, si vedrà una donna più matura e seria, mentre a destra una donna più giovane e sorridente. Inoltre gli occhi della Gioconda seguono lo spettatore da ogni angolazione. Insomma, un dipinto incredibile! Le ‘sorprese’, però, non sono affatto finite qui. Recentemente, è stata fatta una scoperta shock!
Scoperta shock sulla Gioconda: chi l’avrebbe mai detto
La Gioconda è indubbiamente il dipinto più famoso di Leonardo Da Vinci, capace di catturare l’attenzione di tutti ancora adesso. Molte, infatti, sono le cose da osservare in questa opera d’arte – a partire dalle tecniche usate e ai materiali fino a colori e forme – ma quello che può sfuggire al primo sguardo sono alcune immagini nascoste. Parliamo del volto di una vecchia, associabile alla serva di Giuditta, dipinta 80 anni dopo da Caravaggio. S’ipotizzò infatti che prese spunto da Leonardo. Non si tratta di una fioritura casuale di macchie, perché appare ben definita grazie all’utilizzo di una tecnica che consente di far emergere un’immagine secondaria da un dipinto.
Inclinando di 90 gradi il quadro si possono anche individuare varie figure eroiche femminili del Cristianesimo che in qualche modo si riconnettono alla Monna Lisa. Leonardo usa la tecnica delle figure cangianti creando una figura di contorno. Riempie poi figure interconnesse nello spazio, dando la possibilità di vedere altri volti. In poche parole, quindi, ogni figura ne contiene altre minori.
È visibile anche il ritratto di una giovane donna che contiene a sua volta altre immagini. La Gioconda contiene molti altri piani visivi e semantici evidenti nella rotazione del quadro, che rimandano all’episodio biblico di Giuditta e Oloferne. Queste tipologie di immagini si chiamano criptofigure e sono appunto figure nascoste, derivate dalla diversa inclinazione del quadro o da anamorfosi. Di fatto queste immagini non sono mai messe a caso ma si collegano al significato semantico dei dipinti. Creano tutta una storia, conoscere questo procedimento consente allo spettatore di comprendere a pieno il messaggio del pittore che va ben oltre l’immagine stessa.