Il caffè, si sa, per molti è un piacere a cui è difficile rinunciare. Se bevuto in compagnia rappresenta un vero momento concesso al relax. Tuttavia, bisogna controllarne le quantità perché si rischia la dipendenza.
È una delle bevande più bevute al mondo. Amata e desiderata, è assimilata in maniera del tutto naturale al modo vivere “all’italiana”. Tuttavia, le origini, incerte, sono assai remote e lontane nel tempo. Secondo una leggenda il caffè sarebbe stato scoperto da un pastore etiope di nome Kaldi. Aveva notato una certa iperattività del suo gregge a seguito dell’ingestione di particolari bacche rosse. Si trattava della pianta dl caffè. Kaldi sperimentò su di lui lo stesso effetto energizzante. Infatti, in qualsiasi tempo il caffè si collochi, ha cominciato ad essere utilizzato sempre più spesso come rinvigorente di origine 100% naturale.
Lo prendiamo al mattino, dopo i pasti e durante le pause. Ricarica e allo stesso tempo ci consente di fermarci un attimo dalla nostra “corsa” giornaliera. Regala un gusto intenso e per i veri intenditori è una bevanda davvero d’élite. Riduce la sensazione di affaticamento e aumenta la concentrazione. Esiste però un limite. Oltre il quale si va nell’esagerazione e ciò può comportare forme di dipendenza. In tal caso si innescano nel nostro organismo una serie di effetti collaterali. Si tratta di conseguenze a seguito di quantità eccessive di caffè, una condizione che è chiamata caffeinismo.
Dipendenza, rischi e come tenerla d’occhio
Grosse quantità di caffè portano a sviluppare una forma di dipendenza. Il caffè, infatti, come le droghe, innalza i livelli di dopamina. Produce una sensazione di piacere all’organismo. Non è facile, poi, rinunciare a questa sensazione. Più se ne beve, più si sente la necessità di assumere caffeina.
Alcuni problemi collegati all’assunzione in eccesso del caffè sono l’aumento della pressione arteriosa e la sensazione di nervosismo e di irritabilità. In più, l’eccesso di caffè favorisce la disidratazione. Causa la perdita di calcio attraverso le urine. Amplifica il rischio di incorrere nell’osteoporosi. Infine, può causare anche la formazione di ulcere nello stomaco.
L’astinenza dall’assunzione delle dosi a cui si è abituati, invece, comporta mal di testa, dolori muscolari sonnolenza e calo dell’umore. Questi sono solo alcuni rischi in cui si può incorrere. Prima di arrivare a questo stato di cose è bene controllare le quantità e cercare di evitare di esagerare. È possibile, infatti, interrompere il ciclo che porta ad avere una dipendenza da caffeina. Pensando ai benefici che possiamo trarre dall’assunzione di meno caffè, sicuramente potremmo essere aiutati nell’autoregolarci.
Valutando anche le alternative possiamo scegliere altre bevande. Il tè verde è un’ottima possibilità e facilita la depurazione dell’organismo. Non è necessario rinunciare al caffè tutto d’un colpo. Proviamo a farlo in maniera graduale. Ma soprattutto troviamo delle distrazioni. Quando i sintomi dell’astinenza si fanno sentire, le distrazioni positive, come gli hobby, una telefonata agli amici o una bella passeggiata potranno sicuramente essere d’aiuto.