I nostri figli sono sempre più infelici e depressi: tra i giovani l’incidenza è altissima. Quali sono i motivi dietro questo malessere e come aiutarli?
I tempi che corrono non sono di certo dei più rosei e semplici: il cambiamento climatico e il temuto collasso del Pianeta rendono il futuro incerto, soprattutto quello dei più giovani, la crisi economica peggiora decisamente la situazione e sentirsi confusi e perduti è normale. L’adolescenza e la prima età adulta sono momenti delicati e difficili della vita e, in quanto genitori, amici, adulti di riferimento è importante non lasciarli soli e abbandonati. Il primo passo è comprendere le cause profonde della loro sofferenza, per poterli aiutare al meglio.
Se abbiamo figli adolescenti e notiamo qualche cambiamento nel loro carattere, non ignoriamo la cosa relegandola ad una fase normale della vita. Potrebbe non essere così. Presi dalla frenesia della vita, dal lavoro e lo stress quotidiano, può non essere affatto semplice tenere sotto controllo ogni cosa, specialmente se abbiamo a che fare con teenager scontrosi e solitari. Non lasciamoli mai soli!
Depressione tra i giovani: perché sono aumentati i casi e come affrontare il problema
È importante, innanzitutto, non trattare la depressione, una malattia seria, debilitante e grave tanto quanto altre, come una fase che “prima o poi passerà”, o peggio, come un capriccio o un modo per attirare l’attenzione. Si tratta di un disturbo da trattare con la giusta serietà, con le giuste informazioni a riguardo ed eventualmente con una terapia farmacologica. Particolarmente grave quando si manifesta in tappe delicate della via come l’adolescenza e i casi sono sempre più numerosi tra i giovanissimi.
L’incidenza è sempre più alta, in Italia, di casi diagnosticati di sindromi depressive, insieme ad altri disturbi psicologici come ansia o attacchi di panico e parte della causa è da attribuire, ancora una volta alla pandemia. Perdere due anni della propria vita in un’età così difficile significa avere una cicatrice psicologica non da poco: i ragazzi sono rimasti lontani dalla socialità e dalle altre persone in un periodo della vita in cui la socialità è fondamentale per la crescita e lo sviluppo della propria personalità e del proprio posto nel mondo.
Questo ha creato una fragilità emotiva nei giovani che molto spesso sfocia in un isolamento dal mondo e dagli altri – e di certo in questo la dipendenza dai social non aiuta, seppure sia sbagliato considerare Internet come la panacea di tutti i mali. Quello si può fare, in quanto genitori, parenti, amici o figure importanti nella vita di questi ragazzi così fragili è stare loro vicino, consigliare una terapia psicologica, ascoltarli e non distrarsi mai.