Carlo Verdone: “Dovevo pagare io”, incredibile episodio. Ha raccontato tutto

Uno dei più grandi cineasti del cinema moderno italiano. Quanto avvenuto nella sua Roma ha dell’incredibile: ecco il racconto di Carlo Verdone.

Ha dell’incredibile il racconto che il grande attore e regista romano Carlo Verdone ha affidato ai social network. La sua avventura o, meglio, disavventura, è diventata immediatamente virale. Tutto è successo nella “sua” Roma. Ecco la narrazione dell’episodio in una delle mattine di questi ultimi giorni.

Oggi 72enne, Carlo Verdone è uno degli artisti più importanti e influenti del nostro cinema. Del resto, parliamo di un uomo di grande cultura. Una cultura mai ostentata ma resa alla portata di tutti, leggera e divertente. Eppure, parliamo di un cineasta che si è formato sotto l’ala protettiva e sotto la guida di uno dei più grandi registi italiani e mondiali: Sergio Leone.

La carriera di Carlo Verdone parla da sola. Ha avuto il merito di lanciare o rilanciare attrici del calibro di Claudia Gerini, Margherita Buy e Asia Argento. “Un sacco bello”, “Bianco, rosso e Verdone”, “Borotalco”, “Maledetto il giorno che ti ho incontrato”, “Viaggi di nozze”, “Sono pazzo di Iris Blond”, “Gallo cedrone” sono solo alcuni dei titoli dei film in cui Verdone è, quasi sempre, non solo regista, ma anche attore. Film che hanno inciso parecchio sul mondo del cinema italiano.

Tanti i personaggi creati nei suoi film: da Enzo a Ruggero Brega di “Un sacco bello” a Pasquale Amitrano e Furio di “Bianco, rosso e Verdone”, fino a Raniero e Ivano di “Viaggi di nozze”, passando per Armando Feroci in “Gallo cedrone”. Così come non si può non menzionare la sua interpretazione ne “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, film capace di imporsi agli Oscar ormai un decennio fa, nel 2013.

L’incredibile racconto di Carlo Verdone

L’attore e regista è tifosissimo della Roma e vive un legame assai profondo con la sua città. E proprio nella capitale avviene l’episodio raccontato da Verdone tramite i social network. Eccolo, insieme allo scrittore Fulvio Abate, in una solita chiacchierata a colazione a Monteverde Vecchio. I due parlano di tutto. Dal calcio alla cultura, passando per la vita.

Ma, in questo caso, soprattutto dell’ingratitudine. Non c’è niente di peggio di chi è ingrato. Dante dedicava anche delle pagine nel suo capolavoro “La Divina Commedia”. Niente di peggio, per Fulvio Abate, di chi nega o dissimula il beneficio. Ma un discussione così profonda viene interrotta da due elettricisti del Comune.

“A’ Ca’, je la famo cor Siviglia? Che dici?”. Ho allargato le braccia. ” Se rientrano quelli rotti forse si”. Roma, infatti, è in grande fermento per la finale di Europa League del 31 maggio. Ma ecco il colpo di scena. I due elettricisti gli hanno detto: “T’avemo lasciato la colazione alla cassa”, al che Verdone ha risposto “Grazie, grazie di cuore. Non dovevate…” Ma ha poi scoperto che “la colazione era la loro e la dovevo pagare io!”