Secondo alcuni studi scientifici, lo sbadiglio è indice di intelligenza: più a lungo lo facciamo più siamo intelligenti.
Quando vi svegliate la mattina, uno dei primi gesti che effettuate automaticamente è sbadigliare. Per alcuni di noi si tratta di un gesto ripetuto solo nei momenti che succedono il risveglio, mentre per altri si tratta di un’azione che prosegue per ore. Sicuramente vi siete chiesti per quale ragione sbadigliate così tanto e così a lungo e nella maggior parte dei casi vi sarete risposti che questo dipende da quanto e da come avete riposato.
Se è vero che sbadigliare può essere un segno di stanchezza, è anche vero che questo gesto fisiologico può essere compiuto in altre circostanze, ad esempio quando si ha fame o dopo un sforzo prolungato che ci ha portato stanchezza. Ci sono contesti sociali in cui lo sbadiglio ha una connotazione sociale – ad esempio lo facciamo quando siamo annoiati da qualcosa o lo ripetiamo quando lo vediamo fare a qualcun altro – e può anche evidenziare l’attrazione sessuale nei confronti di qualcuno.
Per quanto riguarda la funzione dello sbadiglio, secondo le conoscenze odierne questo gesto fisiologico dovrebbe servire ad aumentare l’ossigenazione del sangue, di fatti presuppone un’ampia ispirazione ed un altrettanto ampia espirazione. Per quale motivo il nostro cervello richieda questa maggiore ossigenazione, però, non è ancora del tutto chiaro.
Lo sbadiglio è sintomo d’intelligenza? I risultati dello studio
Abbiamo capito che non vi è certezza su quale sia il meccanismo che porta a sbadigliare, ma sappiamo che questo gesto fisiologico non lo compiamo solo noi esseri umani, ma anche tantissimi animali. Sicuramente avrete visto il vostro gatto o il vostro cane farlo nel corso della giornata e sono abbastanza note le scene dei ghepardi che sbadigliano prima di partire all’attacco di una preda. L’osservazione di questo gesto in varie specie di animali ha portato un gruppo di studiosi a tracciare una connessione tra la lunghezza dello sbadiglio e l’intelligenza.
Lo studio in questione è stato pubblicato dalla rivista ‘Biology Letters‘ ed è stato sviluppato dal ricercatore Andrew Gallop. Lui e la sua equipe hanno esaminato il comportamento di centinaia di animali, tra cui volpi, gatti, cani, ricci, gorilla, cavalli, topi e scimpanzé. L’osservazione comportamentale ha fatto notare agli studiosi che gli sbadigli sono più numerosi e più lunghi negli esseri umani e che questo potrebbe essere legato al peso del cervello e al quantitivo di neuroni.
Dunque più pesa il cervello dell’animale, più i suoi sbadigli sono lunghi e profondi. Nella speciale classifica stilata dai ricercatori, dietro gli esseri umani (il cui cervello pesa in media un chilo e mezzo) ci sono gli scimpanzé, i cavalli e i cammelli. Insomma se vi capita di sbadigliare a lungo davanti ad amici, potrete giocarvi la scusa dell’intelligenza superiore per gioco, generando probabilmente l’ilarità generale.