Comodi, ecologici e perfetti per la città, i monopattini si sono moltiplicati a vista d’occhio. La capitale, però, li bandisce definitivamente
Con la crisi climatica che stiamo vivendo, che determina estati sempre più torride e precipitazioni sempre più scarse, è necessario ripensare alle proprie abitudini. Ridurre l’uso dell’automobile, preferendo i mezzi pubblici o alternative ecologiche, è quindi la missione di tutti. I monopattini, in questo senso, sono perfetti: elettrici, leggeri e facili da portare, si sono diffusi a macchia d’olio anche in Italia. La capitale, però, ha deciso che così è troppo: vietati definitivamente.
Parallelamente alla loro comodità e sostenibilità energetica ed ambientale, è innegabile che i monopattini elettrici abbiano anche una certa pericolosità. Sebbene la loro velocità sarebbe in teoria limitata, sono molti i proprietari che ne modificano le capacità e che li usano per sfrecciare nel traffico: il rischio a cui si espongono è però altissimo e non mancano incidenti e vittime. Proprio per questo motivo una capitale europea ha deciso di bandirli: ecco qual è.
A scatenare le polemiche che hanno poi portato al divieto di monopattini è stata proprio la popolazione che, se da un lato ha amato questa alternativa ecologica, dall’altra non ne poteva più di questi e-scooter che sfrecciavano tra le auto nel traffico cittadino e che venivano abbandonati su qualsiasi marciapiede, a fine corsa.
La vicenda è accaduta a Parigi dove, se in un primo momento l’amministrazione ha accolto e sostenuto questa mobilità leggera, nelle ultime ore ha fatto uno storico dietro front. La sindaca Anne Hidalgo, infatti, ha restituito i dati di un sondaggio chiaro: l’89% di chi ha votato al referendum ha ammesso che è favorevole al bando di questi mezzi. Oggi come oggi, Parigi conta 15000 monopattini elettrici condivisi, gestiti dalle società Lime e Dott.: entro il 1° settembre 2023, le aziende dovranno ritirarli tutti.
Le due aziende, però, hanno contestato le autorità soprattutto in merito al modo in cui i cittadini sono stati chiamati alle urne, denunciando i pochi seggi sul territorio e l’assenza del voto elettronico. Secondo gli amministratori delegati, c’è stata un’affluenza scarsissima (ha votato il 7.5% degli aventi diritto), per cui il voto non è da considerare valido. Inoltre, i seggi sono stati aperti solo per i cittadini parigini: di fatto, sono stati esclusi tutte quelle persone che vivono a Parigi per questioni lavorative o personali e che di fatto vivono la città e la questione dei monopattini.
Si deve precisare che il risultato del referendum sui monopattini condivisi non è vincolante: il sindaco ha ancora la libertà di ignorare questo risultato. Al momento, però, sembra proprio sulla strada di voler bandire per sempre questi mezzi di trasporto.
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