Il Dalai Lama ha riconosciuto un bambino di soli otto anni tra i leader più temibili del mondo. Ecco di chi si tratta.
Un’importante novità potrebbe turbare il governo cinese. Qualche settimana fa il Dalai Lama ha riconosciuto in un bambino una figura molto importante per la religione. Ecco che cosa sta accadendo di preciso e perché questa scelta desta grande preoccupazione.
Il Dalai Lama, il cui nome è Tenzin Gyatso, è una figura di spicco nel panorama religioso e nel buddhismo tibetano è la manifestazione terrena del bodhissattva cosmico Avalokitesvara. Il 10 marzo del 1959 il capo spirituale buddista fu costretto all’esilio in India. Dall’invasione cinese del Tibet, risalente al 1959 i tibetani hanno dovuto fare buon viso al regime comunista o emigrare.
Tenzin Gyatso stesso è portavoce della causa tibetana. Nel 2005 il Partito Comunista Cinese ha formulato una norma per cui solo questo organo può indicare i lama buddhisti. La situazione, purtroppo, in tutti questi anni, non è migliorata nemmeno un po’. Ora però c’è stato un importante cambiamento. Ecco che cosa ha fatto la massima autorità religiosa buddhista e perché questo non è visto di buon occhio da tutti.
Dalai Lama: una scelta che può destare contestazioni
L’8 marzo scorso a Dharamshala, nello Stato Indiano dell’Himachal Pradesh, si è svolta un’importante cerimonia durante la quale il Dalai Lama ha riconosciuto un bambino di otto anni di origine mongola ma con passaporto statunitense come decima reincarnazione di Khalkha Jetsun Dhampa Rimpoche. Si tratta di un’importantissima guida spirituale, la terza del buddismo tibetano.
Il bimbo prescelto di questa vicenda ricorda il celebre film di Bernardo Bertolucci: Il piccolo Buddha. A ogni modo questa nuova autorità spirituale è uno dei due gemelli appartenenti alla famiglia Altannar. I genitori sono rispettivamente un professore dell’Università nazionale mongola: Altannar Chinchuluun, mentre la madre si chiama Monkhnasan Narmandakh, cioè un’amministratrice delegata di un imponente gruppo industriale. La nonna, Garamjav Tseden, invece, è un’ex parlamentare mongola.
Non è la prima volta che il leader spirituale nomina un bambino come guida spirituale. Questo era già avvenuto nel 1995 quando un piccolo di 6 anni divenne Panchen Lama. All’epoca il bimbo venne preso dai cinesi e poi sostituito con un’altra persona e di lui non si seppe più nulla. A ogni modo si teme una reazione da parte della Cina su una questione tanto delicata.