Buone notizie per molti pensionati italiani: il prossimo anno l’assegno mensile aumenterà in modo più o meno consistente. Ecco i nuovi importi.
L’annuncio che schiere di pensionati attendevano con ansia è finalmente arrivato. Nel 2024 scatteranno nuovi aumenti delle prestazioni, per importi che sono stati dettagliati nell’ultimo Def messo a punto dal governo. Molti nuclei familiari messi in difficoltà in questi mesi dall’inflazione e dal carovita, tra energia e carrello della spesa, potranno tirare così un sospiro di sollievo. Anche se, va detto, l’incremento medio sarà del 5,4% contro il 7,3% applicato a inizio anno.
In realtà, non si tratta di aumenti bensì di adeguamenti al costo della vita, necessari affinché le pensioni non perdano potere d’acquisto e non si svalutino col passare degli anni. Tra l’altro, l’adeguamento sarà per alcuni solamente parziale: il taglio della rivalutazione introdotto con la legge di Bilancio 2023 varrà anche per il 2024. Nella maggior parte dei casi le pensioni saliranno di qualche decina di euro, e solo una minoranza beneficerà di incrementi a due zeri. Sempre meglio che niente, direbbe qualcuno. Ma vediamo tutti i numeri nel dettaglio.
Tutti i numeri dell’adeguamento pensionistico
Come accennato, lo scorso gennaio l’Inps ha provveduto ad attuare la rivalutazione tenendo conto dell’inflazione media provvisoria, pari al 7,3%, rimandando l’applicazione della percentuale definitiva a gennaio 2024. All’inizio del prossimo anno, dunque, verrà aggiunto lo 0,8% mancante, anche per le mensilità pregresse, dato che l’inflazione definitiva registrata è stata dell’8,1%. Così, l’aumento complessivo sarà del 6,2% (5,4+0,8). Ma si tratta comunque di previsioni da prendere con le molle.
Ciò premesso, in che modo la suddetta percentuale si tradurrà in aumenti? Per chi guadagna fino a 2.100 euro lordi o poco più, il tasso di rivalutazione verrà applicato per intero, per tutti gli altri sarà invece decurtato come segue: 85% per gli assegni tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo, 53% per quelli tra le 5 e le 6 volte il trattamento minimo, 47% per quelli tra le 6 e le 8 volte il trattamento minimo, 37% per quelli tra le 8 e le 10 volte il trattamento minimo; 32% per gli assegni superiori alle 10 volte il trattamento minimo. In soldoni, per una pensione di 1.000 euro si prospetta un incremento lordo di 54 euro al mese, mentre con 1.500 euro il guadagno è di 81 euro mensili, e con 2.000 euro di 108.