America’s Cup, il mare, Barcellona e quell’orizzonte che sembra lontanissimo ed invece è già ad un passo. L’Italia c’è perché c’è Luna Rossa e, pian piano, iniziamo tutti a trasformarci in esperti velisti.
Spunta la Luna dal mare. È bellissima e pronta a iniziare una nuova, affascinante avventura. Iniziata in una sera d’estate del 1999 allorquando una grande luna piena e dal colore rossastro è apparsa nel cielo di Punta Ala. In quel momento è nata Luna Rossa, l’ha chiamata così il suo “papà”, Patrizio Bertelli.
Quando nell’autunno del 2024 le acque di Barcellona ospiteranno l’edizione numero 37 dell’America’s Cup, Patrizio Bertelli si presenterà con il più prestigioso biglietto da visita in tasca. Per l’imprenditore e velista di Arezzo, marito di Pinuccia Prada, sarà la sesta partecipazione alla storica regata, lasciando alle sue spalle non un personaggio qualunque, bensì un certo Sir Thomas Lipton, proprio lui, il re del tè, che nello scorso secolo, tra gli anni ’20 e ’30, ha preso parte alla gara per ben cinque volte con un’imbarcazione denominata Shamrock.
E nell’autunno del 2024 tutti si trasformeranno nuovamente in esperti tattici, che ogni volta dovranno decidere in un attimo se effettuare una strambata o una virata e valutare con la massima attenzione come meglio utilizzare la randa o lo spinnaker. Il gergo velistico diventerà il pane quotidiano per tanti. E intanto Luna Rossa scende in pista. Pardon…in acqua.
È bellissima, anche se non è ancora la Luna Rossa che solcherà le acque della Catalogna. Quello che ha visto la luce e l’entusiasmo del pubblico presente è LEQ12, ovvero il prototipo sul quale nascerà lo scafo che fa già sognare milioni di italiani.
Dodici metri di lunghezza ed un concentrato di tecnologia tutta italiana. L’imbarcazione è stata costruita a Cagliari in quasi 10 mesi e oltre 30mila ore di lavoro. Sono stati necessari 5mila mq di fibra di carbonio per realizzare lo scafo. Ma il vero segreto che permette a Luna Rossa di volare sull’acqua, raggiungendo anche la velocità di 100 km/orari, sono i foil. Cosa sono lo ha spiegato Davide Tagliapietra, ingegnere aerospaziale del team Luna Rossa, a Focus. Le sue parole sono stare riportate da fanpage.it:
“E’ tutto merito dei foil, braccia meccaniche ai lati dell’imbarcazione. A una tale velocità, producono un carico che bilancia lo sbandamento della barca, generando una forza chiamata “momento raddrizzante” che solleva lo scafo dall’acqua“. E’ vero che è soltanto il prototipo dello scafo Luna Rossa che vedremo a Barcellona, ma è già così bello. E allora come si fa a non sognare.
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