Moltissime persone tendono a scomparire all’interno del proprio flusso di pensieri, perdendo il contatto con la realtà. Scopriamo insieme come controllare e prevenire il problema.
Nella società contemporanea la psicologia ha riscontrato una tendenza generale all’overthinking (pensare troppo), problematica che accomuna la maggior parte degli individui. Si tratta sostanzialmente di una forma di ossessione che ci porta all’interno di un circolo vizioso, caratterizzato il più delle volte da rimugino e ruminazione. La possibilità di rimanere connessi con il mondo costantemente – per non parlare poi dell’eccessiva quantità di input ricevuti dall’esterno – ci impediscono di ritrovare effettivamente l’equilibrio e ci conducono verso un percorso particolarmente pericoloso.
L’overthinking è dannoso per la nostra salute, in quanto produce malessere e soprattutto comporta la manifestazione di stress, ansia e angoscia. Appare come un fenomeno imprevedibile e soprattutto incontrollato: si parte da un qualsiasi evento negativo che contempla la ricerca di una soluzione. Il processo fallimentare secondo cui il soggetto non riesce effettivamente a ritrovare la propria armonia, conduce la persona verso l’overthinking. In questo caso, il soggetto si illude di attuare un processo di problem solving, quando in realtà si trova semplicemente inghiottito dai suoi pensieri. E’ possibile contrastare tale dinamica mentale? La risposta è sì.
Overthinking: come riordinare i propri pensieri, placando la mente
- Riconosci l’overthinking: per risolvere il problema occorre necessariamente riconoscerlo. Nel momento in cui un particolare pensiero ti accompagna tutti i giorni, producendo stati di ansia e angoscia, è probabile che si tratti di overthinking. Qualsiasi cosa sia successa, è importante che non si trasformi in pane quotidiano per la tua mente; laddove sia così, occorre necessariamente porre rimedio, prima che tu venga inghiottito definitivamente dai tuoi pensieri.
- Rinuncia al controllo: generalmente, parliamo di una patologia associabile all’ossessione per il controllo. Quando qualcosa non procede come sperato – oppure qualcuno non si comporta come avevamo previsto – è possibile che la nostra mente ricerchi una soluzione al problema. Purtroppo però, è bene ricordare che le azioni altrui non dipendono da noi, ragion per cui occorre lasciare andare nel momento in cui ci rendiamo conto che non possiamo fare niente per cambiare le cose.
- Pensieri positivi: l’overthinking spesso conduce il soggetto verso un percorso fondamentalmente pessimista. Di fronte alla mancata soluzione del problema, convinciamo la nostra mente di tragiche realtà inesistenti. Nel momento in cui l’ansia ci assale, è utile concentrare i nostri pensieri su eventi, persone o parole positive che possano riequilibrare la nostra interiorità. (Esempio: un amico sparisce e fa ghosting? Concentratevi sulle persone che invece sono rimaste al vostro fianco).
- VIVI IL PRESENTE: la maggior parte delle volte l’ansia e l’angoscia nascono da eventi già accaduti oppure da una preoccupazione per il futuro. Concentrarsi sul presente rappresenta un ottimo esercizio che ci consente di riacquisire il controllo: passato e futuro non esistono, il presente ci permette di lavorare su ciò che abbiamo in un dato momento.
- AGISCI: l’overthinking non è altro che la manifestazione delle nostre paure, per cui – nel momento in cui ci ritroviamo inglobati nel nostro flusso di pensieri – occorre interrompere la dinamica. E’ sufficiente leggere un libro, guardare un film oppure dedicarsi allo sport. Combatti l’overthinking con azioni che ti aiutino a ristabilire l’ordine dei tuoi pensieri.