Novità in merito alla riforma fiscale, il Governo Meloni ha deciso di agire su uno dei punti cardine delle discussioni degli ultimi mesi: la bozza ufficiale sarà presentata la settimana prossima.
Negli ultimi mesi si è discusso molto su quale sarebbe potuta essere la modifica principale per quanto riguarda la riforma fiscale. Il sistema di tassazione ha bisogno di grandi cambiamenti, su questo ne siamo certi tutti, ma considerando la situazione economica non è facile fare una manovra equa, senza appesantire ancora di più le famiglie. È per questo che la riforma fiscale del Governo Meloni è stata sicuramente il punto cardine attorno al quale si è concentrata la maggior parte delle discussioni. Si tratterà di una riforma con ben 21 articoli, almeno così si evince dalla bozza ufficiale che sarà presentata la settimana prossima al Consiglio dei Ministri.
La manovra si concentrerà sulle aliquote Irpef, si era parlato in fatti di una flat tax unica per tutti, ma in tutto questo marasma cosa cambierà per le buste paga? Ci saranno nuove aliquote con una divisione a tre scaglioni invece che quattro. Ci sarà un taglio per quanto riguarda le detrazioni e le deduzioni fiscali per una somma totale di 156 miliardi. Al momento si tratta solo di ipotesi in quanto si tratta di una bozza che verrà consegnata al Consiglio nei prossimi giorni.
La divisione delle nuove fasce: cosa cambierà con la nuova riforma fiscale
Per quanto riguarda le ipotesi più accreditate sembra che le tre fasce saranno divise in questo modo: per i redditi fino ai 15mila euro, la quota sarà il 23%, la seconda invece vedrà il 27% e sarà fino ai 50mila euro, la terza e ultima salirà al 43% per tutti i redditi che superano i 50mila euro. L’ipotesi inoltre è anche quella di affiancare all’aliquota ordinaria del 24% un ulteriore aliquota ridotta per due anni per tutti coloro che decidono di effettuare degli investimenti e generare nuove occupazioni.
In sostanza l’obiettivo del Governo sembrerebbe quello di premiare chi è più propenso a investire o comunque ad assumere personale, rispetto a tutti gli altri. Sicuramente prima che arrivino i cambiamenti veri e propri passerà ancora tanto tempo. Per il momento si pensa che in questo senso si inizierà da coloro che percepiscono i redditi più bassi, per poi andare ad introdurre le novità anche a tutti gli altri. In un certo senso si pensa anche che la tassa piatta riuscirà a favorire i contribuenti senza fare favoritismi tra lavoro autonomo e dipendente. In questo modo sembrerà più facile assumere dipendenti o comunque aumentare gli stipendi perché le tasse risulteranno meno ingenti.