Molti di noi, pur avvertendone il bisogno, saltano il riposino pomeridiano per mancanza di tempo o timore di perdere il “ritmo” imposto dalla frenesia del quotidiano. Ma si tratta di un grave errore.
C’è chi lo chiama pennichella, chi sonnellino, chi riposino o ancora siesta. Il concetto è sempre lo stesso: pochi minuti a occhi chiusi, in sonno o in dormiveglia, distesi su un letto o dove meglio capita, per ricaricare le pile dopo il pranzo e poi rimettersi in carreggiata fino a sera. I nostri nonni avevano spesso questa abitudine, e non a caso: i benefici sono tangibili e immediati.
A confermare quanto sopra sono i sorprendenti risultati di una ricerca dell’università di Saarland, in Germania. Secondo l’équipe di neuropsicologi che ha condotto lo studio, con il riposino pomeridiano la nostra capacità di ricordare aumenta di cinque volte. E l’organismo il generale può trarne grande giovamento. Per godere a pieno dei benefici, tuttavia, non bisogna dormire più di 45 minuti.
La cura magica del riposino pomeridiano
Insomma, l’antica abitudine di una breve dormita dopo pranzo fa più che bene, non solo a detta della tradizione, ma anche secondo la scienza. La ricerca tedesca si è concentrata sugli effetti benefici del riposino pomeridiano sulla memoria e dunque sul funzionamento del cervello. I neuropsicologi che hanno lavorato allo studio sono riusciti a dimostrarlo attraverso un meccanismo che imponeva ai soggetti che hanno partecipato al test di ricordare coppie di parole.
La conclusione è, come accennato, che la pennichella aumenta di circa cinque volte la nostra capacità mnemonica. “Siamo molto soddisfatti dei risultati della ricerca, che conferma l’utilità di un nuovo stile di vita, ormai riconosciuto da tutti gli scienziati che si occupano di questi problemi” ha commentato Alex Mecklinger, principale autore dello studio pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Neurobiology of Learning and Memory.
Lo studio in questione non fa altro che confermare quanto già appurato con altre ricerche, come quella americana che attribuisce alla pennichella un potenziamento della creatività delle persone anche del 40 per cento. Quel che è importante capire è la giusta durata della siesta. Di regola non deve superare i sessanta minuti, meglio ancora se limitata a 45 minuti al massimo. E questo perché se dormiamo di più le nostre energie si scaricano e il pieno recupero dell’organismo per affrontare il resto della giornata diventa molto più complicato.
