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Il rischio di demenza ridotto del 23% grazie alla Dieta Mediterranea: il nuovo incredibile studio

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Giulia Belotti

Seguendo la dieta mediterranea, si riduce il rischio di incorrere in una qualsiasi forma di demenza. Un recente studio ha fornito dati strabilianti. 

Con il passare degli anni, aumentano anche i malanni. Il corpo e la mente, infatti, iniziano ad avvertire acciacchi qua e là e, se per alcuni queste sensazioni si convertono in questioni di poco conto, per altri invece si concretizzano poi in vere forme di demenza, che peggiorano la qualità della vita sia della persona che ne soffre, sia di chi l’assiste. Secondo un recente studio, però, seguire una dieta mediterranea incide in modo positivo sulla possibilità di sviluppare una forma di demenza: ecco cosa fare.

Ecco lo studio: il rischio di demenza viene ridotto dalla dieta mediterranea (parolibero.it)

Sono già noti i molteplici benefici che la dieta mediterranea apporta al corpo. Un’alimentazione ricca in frutta, verdura, cereali integrali, legumi e olio extravergine d’oliva aiuta a rimanere nel peso forma e, di conseguenza, allontana la possibilità di sviluppare forme come l’ipertensione, l’ipercolesterolemia o il diabete. Recentemente, però, si è visto che riduce anche il rischio di demenza: ecco lo studio.

Dieta Mediterranea e demenza: il legame è incredibile

A pubblicare lo studio rivoluzionario è la rivista BMC Medicine, che annuncia che chi segue la dieta mediterranea fedelmente gode di un abbassamento del rischio di demenza del 23%, rispetto a chi mangia in altri modi. Lo studio è stato portato avanti dalla Newcastle University, i cui esperti hanno analizzato i dati di 60.298 persone della UK Biobank.

Ecco lo studio: il rischio di demenza viene ridotto dalla dieta mediterranea (parolibero.it)

Gli studiosi hanno assegnato un punteggio a ogni persona dello studio, usando delle misure di aderenza alla dieta mediterranea. Lo studio è durato 9,1 anni e, nel corso di questo lasso di tempo, sono emersi 882 casi di demenza. Oltre al considerare il rischio genetico di ciascuno, si è visto come chi ha aderito in modo più stretto alla dieta mediterranea ha avuto un netto vantaggio, rispetto agli altri, in merito allo sviluppo di forme di demenza.

Gli elementi del gruppo di studio con un punteggio più alto, infatti, hanno goduto come già detto di una riduzione del rischio del 23%. Quelli con il punteggio inferiore, quindi con la dieta il più lontana possibile dal modello mediterraneo, hanno goduto di una riduzione solo dello 0.55%: ancora una volta, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella salute complessiva dell’individuo ma, soprattutto, nella prevenzione di alcune malattie invalidanti.

Giulia Belotti

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