Giorgia Soleri ha affrontato una sfida difficile, accolta con forza e determinazione, per non sottostare ai limiti che la sua malattia le pone.
La signorina nessuno (questo è il titolo della sua raccolta di poesie) si fa ancora portavoce di tutte quelle ragazze che, a causa di patologie che colpiscono l’apparato riproduttivo, non solo devono affrontare lo scetticismo della gente e spesso anche dei medici, ma si vedono costrette anche a rinunciare a fare una vita “normale”.
Essere 20enne e soffrire di vulvodinia, endometriosi, fibromialgia o cistite interstiziale non dev’essere affatto semplice. A 20 anni si ha il desiderio di girare il mondo, vivere a pieno la propria vita, fare esperienze, innamorarsi. Non stare chiusi in casa, in un letto per il forte mal di pancia e i vari dolori che provocano questi disturbi. Lo sa bene Giorgia Soleri, 27enne influencer, modella, scrittrice e anche fidanzata di Damiano dei Maneskin, che attraverso la sua partecipazione a Pechino Express, ha voluto ancora una volta, mandare un messaggio di forza e di sostegno a tutte le giovani donne che a volte, intrappolate nella loro condizione di salute, hanno dovuto rinunciare a quel viaggio, a quella cena, a quell’incontro importante.
La ragazza è diventata il simbolo della vulvodinia: un disturbo descritto come bruciore o dolore costante all’ingresso della vagina e nella zona che la circonda. Una delle patologie che sono state per tanti anni ignorate dalla comunità scientifica e di cui i sintomi sono stati spesso sottovalutati o peggio ancora, neanche presi in considerazioni da familiari, parenti e amici. “Vieni delegittimata nel tuo dolore. È quasi una vergogna provarlo”, disse tempo fa la Soleri in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Giorgia Soleri affronta le sue paure scaturite dalla malattia
Giorgia Soleri non ha voluto rinunciare all’avventura di Pechino Express di cui ha fatto parte assieme alla sua migliore amica Federpippi, denominate Le Attiviste.
L’obiettivo, oltre a quello di vivere “normalmente” la propria vita, è “allargare il target delle persone a cui possiamo trasmettere i temi per noi importanti, e con questa partecipazione volevo ricordare che si poteva avere una vita nonostante la malattia”, ha dichiarato la diretta interessata, la quale nella conferenza stampa per la presentazione del programma ha espresso le sue emozioni e i retroscena che l’hanno portata a mettersi uno zaino in spalla e partire. “Il mio primo pensiero è stato: come faccio con le malattie? Ma il secondo è stato che se avessi rinunciato sarebbe stato peggio”, ha confidato la modella, rivelando che sì, è stata male perché la cosa peggiore di queste malattie cronache è l’imprevedibilità. “La grande sicurezza è stato avere accanto Federica, la mia migliore amica, che sa come supportarmi, ed è stato un gioco della fiducia: ti butti e sai che c’è qualcuno a prenderti”