L’uomo più ricco del mondo è ormai costantemente al centro delle polemiche. Ora l’Unione Europea sembra aver perso la pazienza
Una ne pensa e cento ne fa. Ormai, non passa giorno che Elon Musk non finisca nella bufera per una frase, per un comportamento, per una manovra societaria. Adesso, però, l’Unione Europea sembra aver perso la pazienza con il magnate.
Sono innumerevoli gli interessi economici e finanziari di Elon Musk. Non a caso, Forbes lo ha dichiarato l’uomo più ricco del mondo. Sappiamo bene che il suo pallino sono le missioni spaziali, su cui lavora da tempo. Ma, negli anni, ha dimostrato grande lungimiranza, essendo uno dei primi a parlare di bitcoin e criptovalute e ad adottarle.
Ma, ovviamente, lo conosciamo come magnate del settore automotive. La sua casa automobilistica, Tesla, è tra le più innovative tra quelle che costruiscono vetture totalmente elettriche. Ma anche la più discussa per via, per esempio, del sistema di guida autonoma che ha causato diversi incidenti negli Stati Uniti e che ha portato l’azienda e Musk sotto inchiesta.
Perché Elon Musk è fatto così. Anche con il suo ultimo “giocattolo” sta facendo molto discutere. Da alcuni mesi, infatti, ha assunto il controllo di Twitter, da sempre il suo social network preferito. Non senza polemiche e controversie giudiziarie. Ora, però, con lui l’Unione Europea sembra aver perso la pazienza.
Da quando c’è lui a capo del social dei cinguettii, infatti, si sono moltiplicate le segnalazioni circa atteggiamenti dispotici nei confronti dei dipendenti. Proprio in queste ore, peraltro, Musk ha anche chiesto scusa per aver deriso un ex dipendente disabile. Una delle ultime cadute di stile da parte del magnate. I soldi, evidentemente, non comprano l’eleganza.
Ma dovrà spendere un po’ di quattrini per fare quello che l’Unione Europea (e non solo) gli chiede ora di fare. Da quando è diventato proprietario di Twitter, infatti, sarebbero aumentate le fake news circolanti sul social network. Tanto sulla pandemia da Covid-19, quanto, soprattutto, sulle notizie riguardanti il conflitto in Ucraina.
L’Unione Europea ha infatti intimato a Musk di assumere più personale per moderare i contenuti. La notizia è stata lanciata in queste ore dall’autorevole Financial Times. Attualmente, infatti, Twitter usa soprattutto l’intelligenza artificiale per moderare i contenuti. Ma Bruxelles ha segnalato a Musk la necessità di assumere più esseri umani come moderatori e fact-checker per moderare i contenuti sulla piattaforma.
Non è l’unica bordata che arriva a Musk dalle istituzioni. Il governo australiano minaccia infatti Twitter di sanzioni e restrizioni legali se mancherà di impiegare più personale in Australia per controllare e reprimere pornografia infantile e altre attività malevoli online, a partire dal linguaggio discriminatorio e di incitamento all’odio. Il ministro Michelle Rowland, infatti, ha indirizzato una lettera al social network, preoccupata per i licenziamenti di massa già operati con l’insediamento di Musk a capo di Twitter.
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