Due episodi di decesso apparente sono stati registrati negli ultimi giorni negli Stati Uniti, e non era mai successo. Cosa sta accadendo?
Per decesso apparente si intende uno stato simile a quello della morte, così simile da trarre in inganno gli specialisti che hanno il compito di diagnosticare la morte di un individuo. Questa (per fortuna) rara condizione si manifesta per diverse cause, ma la cosa allarmante è che di recente si sono verificati due episodi a breve distanza l’uno dall’altro.
Il primo episodio riguarda la morte apparente di una donna di 82 anni. La donna era ospite di una casa di cura ed era stata dichiarata clinicamente morta, quindi erano state date tutte le disposizioni necessarie a organizzare e celebrare il suo funerale. Fortunatamente il dipendente delle pompe funebri incaricato di preparare la salma prima della cerimonia si è reso conto che la donna respirava e, piuttosto che continuare la “preparazione” del suo cadavere, si è precipitato ad avvertire chi di dovere.
Se questo avvenimento potrebbe essere considerato spiacevole, il secondo caso, che si è svolto in Iowa, lo è ancora di più. Anche in quel caso la “morta” era una donna, anche se molto più giovane. La sessantaseienne era in cura in una struttura specializzata nell’assistenza di pazienti affetti da Alzheimer ed era già stata dichiarata morta sia da un infermiera sia da un addetto delle pompe funebri. Il “cadavere” è stato quindi sistemato in un apposito sacco ed è stato trasportato al forno crematorio. Fortunatamente, mentre stavano per estrarre il cadavere dal sacco, gli addetti del forno crematorio si sono resi conto che la donna respirava e ansimava. A quel punto la sessantaseienne è stata trasportata di nuovo al pronto soccorso e successivamente di nuovo alla struttura in cui veniva assistita.
Quali sono le cause della morte apparente?
Il motivo per cui le morti apparenti registrate negli States hanno come protagoniste due donne in età avanzata ospitate in centri per l’assistenza degli anziani è piuttosto semplice. Spesso gli ospiti di queste strutture vengono gestiti attraverso tranquillanti e psicofarmaci come il diazepam e l’aprazolam.
Se involontariamente al paziente viene somministrata una dose eccessiva di medicinale si può verificare un’overdose che manda il corpo in uno stato di morte apparente. Fortunatamente però il cervello viene preservato e non si danneggia, quindi nel momento in cui il corpo “smaltisce” il medicinale attraverso il suo normale metabolismo, il paziente si risveglia come da un lungo e profondo sonno.