Avete mai capito cos’è che crea le odiate turbolenze in aereo? Quali sono i consigli da seguire quando ci si trova in quel fastidioso momento? Qualche dettaglio per i viaggiatori più ansiosi.
Tutti abbiamo viaggiato almeno una volta in aereo con le turbolenze. C’è chi infatti odia viaggiare in aereo per paura di riprovare quella esasperante sensazione di vuoto allo stomaco. Purtroppo non si può prevedere una turbolenza; sicuramente quando il cielo è chiuso o minaccia pioggia c’è molta più probabilità di trovare turbolenze durante il viaggio, ma in ogni caso si tratta di una variabile incognita.
Conoscere cosa causa turbolenze potrebbe essere un inizio per sconfiggere la paura, o almeno attutirla. Possono avere tantissime cause ed è anche per questo è quasi impossibile prevederle (per quanto riguarda i passeggeri) e in genere il pilota non ha contatto con i passeggeri ed è anche molto restio a dare troppe informazioni sul volo per evitare di creare panico inutile.
La turbolenza è un vortice d’aria che viene causato da forze diverse. A volte prende la forma di un filo di fumo che sale e si divide in piccoli vortici, ma non sempre è visibile. Il fenomeno in ogni caso si può avere a diverse altezze. Le cause più comuni delle turbolenze che incontriamo durante il volo sono le montagne, i temporali e le correnti a getto.
L’aria forma delle onde quando incontra le catene montuose, un po’ come succede al mare, queste oscillazioni nell’atmosfera possono essere più forti e in quel caso diventano turbolenze. A tutto ciò si aggiungono i venti a peggiorare la situazione. Nei casi peggiori, poi, si possono incontrare i temporali e a quel punto le turbolenze possono diventare molto pericolose. All’interno dell’aereo i passeggeri possono ferirsi o farsi lividi, c’è chi ha la sensazione di dover rimettere, chi invece ha bisogno di calmanti per evitare un attacco di panico.
Non c’è un modo per prepararsi alle turbolenze, questo è sicuro. Però si può migliorare la nostra risposta a questa paura. Innanzitutto è meglio volare la mattina presto e soprattutto sedersi nei posti più avanti possibile, sono quelli in cui si sente meno il ‘sali-scendi’, in coda invece si rimbalza di più.
È poi fondamentale mantenere la cintura allacciata anche quando la spia è spenta, perché impedirà di sbattere la testa sulle cappelliere e cercare di non tenersi la mano da un sedile all’altro ai due estremi del corridoio. In conclusione, ci sono delle app come My Radar e Soar che permettono di controllare il cielo prima che il volo parta, in questo modo, nei casi più gravi, si potrà evitare di prendere l’aereo se si soffre troppo di attacchi di panico.
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