Capita a sempre più persone, siamo vittime delle nostre giornate che ci sottopongono a più stimoli di quanti ne riusciamo ad assorbire: la spiegazione dei medici
C’è chi per dormire ha bisogno della melatonina, chi invece si fa bastare una tisana, chi aspetta con gli occhi sbarrati nel letto senza trovare pace, e chi ancora lascia la tv accesa, sperando di trovare una soluzione. Sono sempre di più le persone con disturbi del sonno e il fenomeno si è accentuato molto con il periodo delle pandemia. L’ansia del virus, l’aver perso familiari, i mesi di lockdown, tutto questo ha influito sul sonno degli italiani (ma il problema è molto evidente anche all’estero).
Ad oggi i sintomi non hanno avuto arresto, anzi, continuano a disturbare le notti. Il problema è stato analizzato sotto vari punti di vista poiché a non dormire ci sono anche persone che precedentemente non hanno mai avuto problemi con il sonno; ci si chiede quindi il perché e che cosa succede nel momento in cui ci si poggia sul letto. I medici spiegano che la risposta va cercata nelle abitudini quotidiane.
Disturbi con il sonno: mettersi a letto e non dormire è il nuovo problema dell’epoca
Secondo i medici il problema non è una questione di pensieri, o meglio, anche i pensieri influiscono sulla mancanza di sonno, ma non sono l’unica variabile che influisce sulla problematica. Tra le varie cause c’è l’eccessivo utilizzo di dispositivi e l’esagerata esposizione agli schermi. Si lavora al pc, si guarda la tv, ma poi si passa anche tanto tempo al telefono, sui social. Tutto questo influisce sul nostro sonno che tarda di più ad arrivare.
Capita che siamo stanchi dopo giornate piene, ma una volta appoggiati al letto non riusciamo a chiudere occhio, prendiamo il telefono e scorriamo all’infinito le bacheche dei social. Perché il sonno non arriva nonostante non si stia pensando a niente? Il problema sarebbe inconscio.
Il problema è nell’input sbagliato che arriva al cervello
La nostra mente dovrebbe associare al letto solo l’idea ‘sonno’ e ‘dormire’. Quando invece passiamo tanto tempo prima di addormentarci con il cellulare in mano, facciamo sì che questo equilibrio si spezzi. Il nostro corpo è confuso, è giorno o è notte? Se si utilizza il telefono nel letto, la camera non sarà più un luogo di riposo dove staccare il cervello ed è per questo che quest’ultimo riceverà l’input di rimanere attivo.
Nonostante in un primo momento può sembrare che il telefono ci possa aiutare in qualche modo a conciliare il sonno, in realtà le luci blu danno l’impulso contrario. Purtroppo si tratta di una tendenza difficile da arginare, questo perché siamo sempre più coinvolti dagli schermi e la sera se non è lo smartphone, è il pc con serie tv e film, insomma non c’è via di scampo. Come reagire? Cercare di limitare al massimo l’utilizzo di schermi durante la sera.