Novità per le pensioni in Italia. Ecco tutto ciò che si deve sapere in merito alle Legge di Bilancio: le ultime dichiarazioni dell’Inps fanno sperare
Gli aumenti annunciati sono stati posticipati di almeno un mese rispetto a quanto stabilito nella Legge di Bilancio 2023. Tuttavia i criteri restano invariati: si tratta di un importo che andrà ad aumentare il sussidio ai fini dell’adeguamento all’inflazione.
Nonostante quanto stabilito, tuttavia, l’Inps ha fatto sapere con una notta diffusa che non riuscirà a rispettare i tempi concordati e che i pensionati dovranno attendere a causa di uno slittamento per il ricalcolo della pensione.
L’annuncio ufficiale dell’Inps
L’aumento della pensione e quindi il relativo adeguamento stabilito sarà solo per alcune categorie di pensionati e, nello specifico, per chi riceve una pensione maggiore di 2.101.52 euro. In questo caso, infatti, non ci sarà una rivalutazione intera dell’importo, come avvenuto per gli altri, ma solo di una parte. Dal 1 gennaio infatti l’Inps ha iniziato la rivalutazione delle pensioni e di tutte le misure assistenziali connesse come l’invalidità. I primi ad essere interessati all’aggiornamento della quota sono stati i redditi mensili inferiori o uguali al valore soglia di 2.101.52 euro.
Per i nuovi calcoli invece bisognerà aspettare almeno a marzo, come fa sapere ufficialmente l’istituto che riuscirà “ad attribuire la perequazione in percentuale in base all’importo annuale in pagamento, come previsto dall’art. 1 comma 309 della legge di bilancio. Nel mese di marzo saranno inoltre posti in pagamento anche gli arretrati riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023”.
La novità era arrivata a dicembre con un comunicato in cui l’Inps faceva sapere che tutti coloro che avevano accumulato una pensione compresa tra quattro volte il trattamento minimo potevano ottenere subito le nuove percentuali. Solitamente, infatti, questo tipo di lavoro si effettua sempre a gennaio, quindi con l’inizio del nuovo anno. Molti però in questa rata non hanno beneficiato del nuovo importo.
Adeguamento e importi percentuali: quanto spetta
L’adeguamento dell’assegno è parti al valore di 7.3% e sarà successivamente corrisposto anche per le pensioni che superano i duemila euro, come indicato. Questi potranno accedere a diversi tipi di importi:
- Rivalutazione al 100% per il trattamento minimo
- Rivalutazione dell’85% per le pensioni fino a 5 volte il trattamento minimo
- Rivalutazione del 53% per le pensioni fino a 6 volte il trattamento minimo
- Rivalutazione del 47% per pensioni fino a 8 volte il trattamento minimo
- Rivalutazione del 37% per pensioni fino a 10 volte il trattamento minimo
- Rivalutazione al 32% per pensioni oltre 10 volte il trattamento minimo (quindi oltre i 5 mila euro).
Ognuno può calcolare l’importo della maggiorazione in base al tipo di trattamento fruito. Quelli che eccedono oltre i 5 mila euro di pensione mensile non riceveranno la rivalutazione dell’Inps.