Lavorare troppo fa male alla tua salute mentale. Ecco i rischi che corri se dedichi poco tempo a te stesso e ai tuoi cari.
“Lavorare stanca”, diceva Cesare Pavese, e non solo dal punto di vista fisico. Un’eccessiva mole di lavoro quotidiana può inficiare in modo determinante la qualità della vita. Ecco perché è sempre importante “staccare la spina” di tanto e intanto e ricordarsi che prendersi cura di se stessi è il primo passo verso la serenità, sul lavoro e nella sfera privata.
Di norma i maniaci del lavoro vengono definiti “workaholic” e sono molto facili da riconoscere: sono i primi ad entrare in ufficio ogni giorno e gli ultimi ad andarsene la sera. Lavorare sodo non è certo una brutta cosa, ma c’è una linea sottile tra l’essere un gran lavoratore e un maniaco del lavoro. Ma cosa si rischia, esattamente, se si viene assorbiti dal lavoro e ci si dimentica di coltivare le relazioni interpersonali? I rischi sono molteplici, soprattutto per la tua salute mentale. Ecco in cosa potresti incorrere.
I rischi della dipendenza dal lavoro
Lavorare troppo può minare la tua salute mentale in diversi modi e far emergere problematiche molto serie come l’ansia e lo stress cronico. Non solo. Una ricerca pubblicata sul Journal of Environmental Research and Public Health ha rilevato che le persone maggiormente dipendenti dal lavoro hanno il doppio del rischio di sviluppare la depressione.
La qualità del sonno è inoltre risultata inferiore nei lavoratori ad alto rischio di dipendenza dal lavoro rispetto ai lavoratori a basso rischio. Un dato rilevante è che le donne hanno il doppio delle probabilità rispetto agli uomini di sviluppare dipendenza dal lavoro.
I maniaci del lavoro possono sviluppare un altro grave disturbo: la sindrome del burn-out. Questa sindrome si manifesta quando il carico di lavoro raggiunge livelli così elevati (senza che vi sia il giusto riconoscimento) che il lavorator perde qualsiasi motivazione nel portare a termine i compiti quotidiani. Questo ovviamente apre la strada allo sviluppo di un senso molto forte di frustrazione e inappagamento.
Altri sintomi dell’eccesivo lavoro sono la stanchezza cronica, la difficoltà a concentrarsi, il comportamento sgarbato nei confronti dei colleghi e dei clienti, la rabbia improvvisa e le fluttuazioni dell’umore. Inutile dire, quindi, che correre ai ripari quanto prima è assolutamente indispensabile.
Uno studio del 2018 ha elencato 4 fasi del trattamento della dipendenza dal lavoro: il distacco psicologico, il rilassamento, la padronanza e il controllo. In primo luogo, i maniaci del lavoro devono riformulare i loro pensieri legati al lavoro. In secondo luogo, devono separare la sfera personale dalle prestazioni lavorative. Infine dovrebbero evitare di lavorare nel tempo libero e provare attività extra lavorative. Questo può aiutarli a controllare gli impulsi negativi legati al lavoro, coltivare un’etica del lavoro più appagante e sviluppare emozioni positive.