Dopo il successo degli ultimi due anni, i Maneskin stanno attraversando il primo periodo difficile della loro carriera: finita la gloria?
Il successo ottenuto a livello planetario dai Maneskin ha sorpreso tutti. Nessuno avrebbe immaginato, quando la band si è presentata al Festival di Sanremo 2020, che il gruppo rock coltivato nel talent X-Factor potesse vincere la kermesse sanremese. Non solo, però, si sono aggiudicati il primo premio della competizione canora italiana, qualche mese più tardi hanno vinto anche l’Eurovision Song Contest (primo gruppo italiano a riuscire nell’impresa) e da quel momento è iniziata una serie interminabile di acclamazioni di pubblico e critica in ogni angolo del pianeta.
Sembrava insomma che il percorso di questi ragazzi fosse tutto in discesa e che da quel momento in poi tutto sarebbe stato semplice. In realtà in mezzo alla folla di follower c’era già qualcuno che mormorava e li criticava giudicandoli inadatti a scrivere una pagina di storia del rock. Opinione che è stata espressa anche da parte della critica americana di settore in occasione della recensione del loro ultimo album (Rush!). Difficile in ogni caso giudicare una band che ancora è agli inizi della sua carriera e che ha ancora molta esperienza da fare. È chiaro che se li si paragona ai giganti di questo genere il confronto risulta al momento impietoso, ma di certo loro non hanno la presunzione di porsi al livello di chi è diventato leggenda della musica.
C’è da chiedersi semmai se proprio chi scomoda paragoni importanti si renda conto che è proprio attraverso questo genere di accostamenti che si riconosce la grandezza di questi ragazzi. Una cosa è certa, adesso è arrivato il momento più complesso per i Maneskin, quello in cui devono confermarsi dopo aver ottenuto un successo clamoroso e inatteso. Magari non succederà con questo secondo album, ma hanno il tempo di rifarsi e potranno dimostrare anche ai più scettici che si sbagliavano.
I Maneskin fuori dal podio: il risultato è ben al di sotto delle aspettative
A confermare il periodo non esattamente positivo della band vincitrice di Sanremo 2020 è arrivata in questi giorni anche la classifica Spotify delle top 50 canzoni più ascoltate del Festival dal 2013 ad oggi. La data scelta non è casuale, visto che è proprio dal 2013 – anno in cui vinse Marco Mengoni con ‘L’Essenziale – che le canzoni in gara a Sanremo vengono inserite nella piattaforma digitale. Ebbene in questa speciale classifica, tirata fuori ad hoc visto l’imminente inizio dell’edizione 2023 della kermesse canora più importante dell’anno, i Maneskin non sono al primo posto e non fanno parte nemmeno della top 3.
La vetta della classifica è occupata da ‘Brividi’ di Blanco e Mahamood, seguita a sorpresa da ‘Per un milione’ dei Boomdabash. Al terzo gradino del podio c’è nuovamente Mahamood con ‘Soldi’ e la medaglia di legno va ad Ultimo con il brano ‘I tuoi particolari’. A che posizione si trova dunque ‘Zitti e Buoni’ dei Maneskin? Il brano vincitore dell’edizione 2020 di Sanremo è al quinto posto, davanti a ‘Il ballo delle incertezze’ di Ultimo, a ‘Per sentirmi vivo’ di Fasma e GG, ‘Ringo Star’ dei Pinguini Tattici Nucleari, ‘Musica Leggerissima’ di Colapesce e Dimartino e ‘Voce’ di Madame.