Secondo quanto comunicato dall’Inps molte famiglie potrebbero trovarsi a restituire l’assegno unico: un vero disastro! Cosa sta succedendo.
L’assegno unico universale è una misura economica elargita a sostegno delle famiglie con figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età e senza limiti anagrafici nel caso di figli disabili.
Tale misura si trova spesso al centro di una serie di proteste per via dei ritardi nei pagamenti, ma ciò che è peggio è che a breve molte famiglie potrebbero trovarsi a dover restituire una parte delle somme finora ricevute. Ma chi sono nel concreto i cittadini che stanno correndo questo rischio? Cerchiamo di fare subito un po’ più di chiarezza a riguardo.
Come abbiamo anticipato poco fa, l’Inps ha chiesto la restituzione dell’assegno unico da parte di alcune famiglie. Il motivo? In pratica, l’ente previdenziale ha precedentemente elargito delle somme non spettanti, riferite al periodo compreso fra marzo e settembre 2022. Ciò significa quindi che in qualche caso sarebbero stati versati circa 30 euro al mese in più del dovuto. Di conseguenza, qualcuno si potrebbe trovare prossimamente a dover restituire ben 210 euro a figlio (vale a dire 30 euro per 7 mesi). Una notizia che ovviamente non ha reso felici gli italiani, soprattutto dal momento che stiamo attraversando un periodo storico molto delicato a causa dell’inflazione e all’aumento generale del costo della vita. Ma come si fa a sapere chi dovrà effettivamente restituire gli importi extra? Scopriamolo subito.
Di fatto, a dover restituire parte dell’assegno unico saranno esclusivamente le famiglie monogenitoriali che in un primo momento avevano ricevuto la maggiorazione di 30 euro spettante in realtà solo ai nuclei familiari in cui sono presenti due genitori, entrambi con un reddito da lavoro.
Tuttavia, siccome in origine nel relativo decreto non erano menzionate le famiglie monogenitoriali e nel modulo di richiesta non erano nemmeno specificati chiaramente i requisiti, la maggiorazione è stata inizialmente riconosciuta a tutti, per poi interromperla da ottobre 2022.
Da quel momento in poi le famiglie composte da un solo genitore non hanno più ricevuto la maggiorazione in questione e chi l’aveva ottenuta in precedenza si è trovato a doverla restituire. Un bel problema, insomma, se si pensa magari a famiglie con soltanto una madre o un padre e due o tre figli a carico per cui si dovrebbero dare indietro rispettivamente 420 e 630 euro.
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