La notizia sull’attore statunitense è arrivata alcune ore fa suscitando shock tra i suoi fan. Ma la malattia che lo ha colpito è più comune di quello che pensate.
Al celebre attore di Armageddon è stata diagnosticata la demenza, un’evoluzione dalla precedente diagnosi di afasia ricevuta alcuni mesi fa.
Bruce Willis, che tra un mese festeggerà 68 anni, è affetto da demenza frontotemporale, che può includere l’afasia, ovvero un disturbo del linguaggio in grado di compromettere l’abilità di parlare e scrivere. Secondo quanto dichiarato dalla famiglia, l’attore sarebbe afflitto da altre sintomatologie che colpirebbero i soggetti affetti da afasia.
La malattia di Bruce Willis
La malattia di Bruce aveva spinto lo stesso attore ad abbandonare la scena pubblica e la sua carriera pluridecennale. Un passo sicuramente doloroso per una star del suo calibro, che ha cominciato a recitare professionalmente alla fine degli anni ’70. E’ stata proprio la recitazione ad aiutarlo a sconfiggere la balbuzie, della quale ha sofferto per diversi anni, soprattutto durante il periodo dell’adolescenza.
I familiari di Willis si sono detti contenti di avere finalmente ricevuto una diagnosi chiara dopo anni di visite e problematiche che hanno afflitto l’attore americano. Solo alcuni mesi fa la moglie e le figlie avevano dichiarato che l’uomo avrebbe abbandonato la sua carriera a causa dei problemi cognitivi che stava riscontrando da tempo. Ma quando si parla di demenza frontotemporale a cosa ci si riferisce esattamente?
Conosciuta anche come FTD, si tratta di una tipologia di demenza che causa danni ai nervi dei lobi frontali e temporali, con conseguente perdita di funzionalità in queste aree. Esistono però diversi tipi di demenza frontotemporale. Quella che include problematiche a livello comportamentale provoca la perdita dei nervi nelle aree del cervello che controllano l’empatia, il giudizio e la condotta.
L’afasia, in poche parole, non fa altro che deteriorare le parti del cervello che controllano la parola, la scrittura e la comprensione. I primi sintomi solitamente si manifestano intorno ai 65 anni, ma possono insorgere anche più tardi.
La FTD può anche alterare la funzione motoria e il movimento, portando quindi alla malattia più comunemente come SLA (malattia di Lou Gehrig). La FTD però si differenzia dall’Alzheimer. Infatti la prima viene generalmente diagnosticata tra i 40 e i 60 anni, mentre la diagnosi del secondo arriva in età più avanzata. L’Alzheimer è inoltre più strettamente legato a perdita di memoria e problemi di orientamento spaziale.
Circa il 30% delle persone affette da demenza frontotemporale eredita la malattia, anche se non esistono fattori di rischio noti. Al momento ci sono dei farmaci che aiutano ad alleviare i sintomi, ma non esiste ancora una cura contro la malattia.