Quella di Kelly Mason è probabilmente la storia più drammatica di Vite al Limite: il successo del percorso non è bastato a salvarla dalla morte.
Il programma americano ‘Vite al Limite‘ è uno dei più amati di Real Time e della televisione nostrana. Si tratta di un docu-reality rivolto al problema patologico dell’obesità. I protagonisti sono persone che hanno condotto uno stile di vita dannoso per la loro salute, arrivando a raggiungere un peso talmente sopra il limite da mettere in pericolo la loro stessa vita.
Queste persone vivono da tempo con problemi di mobilità e sono diventate schiave del loro stile di vita e del loro peso. Quando si rivolgono all’ormai iconica clinica texana gestita dal Dottor Nowzaradan, queste persone sono alla ricerca non solo di un aiuto professionale, ma anche e soprattutto di riscatto, animati dalla voglia di riprendere in mano la propria vita e avere una seconda chance per viverla in modo pieno e salutare.
Ad aiutarli in questo percorso ci sono professionisti qualificati, medici, dietologi, infermieri, personal trainger, ma anche psicologi e sociologi. Come dice sempre il Dottor Nowzaradan, infatti, l’aspetto psicologico è determinante per raggiungere dei risultati. Se prima il paziente non comprende gli errori che commette, non comprende cosa lo spinge ad affogare la tristeza e i dispiaceri nel cibo, non potrà mai superare la dipendenza alimentare e cambiare radicalmente stile di vita.
Vite al Limite, la drammatica storia di Kelly Mason
Affrontare i propri mostri interiori non è una cosa semplice, si tratta di un percorso la cui durata è difficile da prevedere. Ci sono soggetti ricettivi, talmente desiderosi di riprendere in mano la propria vita che riescono subito a comprendere le ragioni del proprio dolore e come affrontarle. C’è chi invece ha bisogno di maggiore tempo e per carattere non riesce a fidarsi dei professionisti che ha attorno. Se non si è aperti alla psicoterapia, infatti, difficilmente si riescono ad ottenere dei risultati. La fiducia in sé stessi e nelle decisioni che vengono prese nel nostro interesse è fondamentale per un percorso come questo, e chi non riesce a concederla finisce per lasciare la trasmissione senza aver ottenuto alcun risultato.
Kelly Mason ha deciso di rivolgersi al Dottor Nowzaradan dopo aver raggiunto i 329 chili. I medici le avevano spiegato che la sua grave obesità aveva causato delle problematiche fisiche importanti e che se non avesse perso molto peso rischiava di morire. Spaventata dall’idea di poter morire giovane, Kelly ha chiesto aiuto alla trasmissione e sin dal primo momento ha mostrato una determinazione fuori dal comune. La donna seguiva qualsiasi consiglio senza fiatare e lo metteva in pratica con una precisione che raramente è stata vista nella trasmissione.
In meno un anno Kelly ha perso 174 chili, arrivando al peso di 155 chili. Un risultato eccezionale che però non è bastato a salvarle la vita. Al nono mese di permanenza nella clinica, Kelly ha avuto problemi cardiaci e nonostante l’intervento dei medici è morta una notte mentre dormiva. La triste fine della donna ha colpito profondamente il pubblico della trasmissione ma anche tutto lo staff medico della clinica, che nel corso dei mesi si era molto affezionato a lei e alla sua storia.
Kelly è stata la terza paziente del Dottor Nowzaradan a morire dopo aver preso parte alla trasmissione e la prima a morire all’interno della clinica. Dopo di lei altri pazienti sono morti nonostante il percorso positivo fatto nella clinica, il più giovane dei quali è stato Sean Milliken, morto nel febbraio del 2019 a soli 29 anni. Dopo la scomparsa di Kelly, il Dottor Nowzaradan ha commentato in questo modo il triste episodio: “Kelly ha combattuto per molto tempo con le sue condizioni cardiache. Considerando le condizioni in cui si trovava il cuore di Kelly, questa notizia non è del tutto inaspettata. Ero ancora molto fiducioso che saremmo riusciti a farla uscire dal suo stato di insufficienza cardiaca, quindi sono molto rattristato di sentire questa notizia”.