Il vino è veramente cancerogeno? La tesi dell’immunologa Antonella Viola scatena un dibattito senza precedenti: ecco la verità
Tra i prodotti che principalmente rendono celebre in tutto il mondo la nostra penisola, il vino non manca di fare la sua parte. D’altro canto, questa bevanda vanta di una tradizione millenaria nel nostro paese ed è penetrata ormai incontrovertibilmente nel nostro tessuto sociale.
Il settore culturale, enogastronomico, turistico, economico e chi più ne ha più ne metta, infatti, si reggono proprio su questo “must” che rende la produzione vinicola italiana tra le più apprezzate ed esportate a livello internazionale. Una bevanda che non può mai mancare sulle tavole degli italiani, specie nelle occasioni di festa.
Parallelamente alle sensazioni “piacevoli” che il vino non manca di scatenare nell’organismo, sono altrettanto note tutte quelle conseguenze negative che, al giorno d’oggi, lo rendono un prodotto attenzionato sotto ogni punto di vista. Forse è proprio per questo motivo che le parole di Antonella Viola, immunologa e divulgatrice scientifica, hanno avuto un’eco mediatica senza precedenti. Il vino è davvero una bevanda cancerogena? Ecco come ha risposto l’esperta.
Il vino è veramente cancerogeno? Parla l’immunologa Antonella Viola
Docente e ricercatrice presso l’Università di Padova, Antonella Viola non è parsa nutrire troppi dubbi rispetto agli effetti negativi che il vino contribuirebbe a provocare nell’organismo umano.
Come spiegato dall’esperta a Rai Radio 1, l’assunzione di vino scatenerebbe conseguenze a dir poco devastanti negli individui, a prescindere dalla quantità che se ne ingerisce. La Viola, nello specifico, ha inteso sottolineare quanto anche un utilizzo moderato di vino possa avere un effetto cancerogeno. Non è sufficiente, dunque, evitare gli eccessi per ridurre il rischio di sviluppare tumori “al seno, del colon-retto, all’esofago, a bocca, gola e al fegato“.
“L’alcol” – ha specificato l’immunologa – “è nella lista delle sostanze cancerogene di tipo 1, come amianto e benzene“. Stando alle spiegazioni della Viola, dunque, le evidenze scientifiche non farebbero che testimoniare la pericolosità del vino, tra i principali responsabili dell’insorgenza di tumori (persino se assunto in piccole dosi). Ovviamente – e ciò era più che prevedibile – non tutti si sono trovati d’accordo con quanto esternato dalla studiosa. Vittorio Feltri, direttore di Libero, ha pensato bene di rispondere all’immunologa tramite un articolo non esente da critiche al vetriolo.
“La biologa equipara il Valpolicella a un colpo di pistola che ci manda all’altro mondo“: questa la replica sferzante del direttore editoriale del giornale, che ha aspramente condannato il “proibizionismo” di cui la Viola parrebbe essersi fatta portatrice.
