Ieri non è andato in onda il tg La7 e un altro programma, tra i più seguiti sicuramente, e sono saltate diverse trasmissioni dell’emittente: cosa sta succedendo? Scopriamolo insieme.
Terremoto a La7. Lo sciopero dei lavoratori dell’emittente, inizialmente previsto venerdì scorso, ha avuto luogo nella giornata di ieri, martedì 17 gennaio 2023. Di conseguenza, la rete diretta da Andrea Salerno ha subito importanti e improvvise variazioni di palinsesto.
L’astensione del personale di La7 ha infatti bloccato la regolare messa in onda della trasmissioni in diretta. Ieri mattina, in particolare, sono saltati Omnibus, Coffee Break e L’Aria che Tira, e sorte analoga è toccata al programma del primo pomeriggio, Tagadà. Tutti questi programmi con ogni probabilità saranno già tornati in onda, mentre l’appuntamento con uno dei programmi più seguiti è rimandato alla prossima settimana, sempre salvo ulteriori sorprese.
Insomma, sembra che al momento ci sia una vera e propria rivoluzione nel campo della televisione, già anticipata da qualche tempo non propriamente in termini positivi con quanto accaduto al GF Vip, eppure stavolta La7 prende una decisione importante. Come detto poc’anzi infatti, uno dei programmi più seguito e apprezzato della rete emittente slitterà alla prossima settimana. Di quale stiamo parlando?
La7 “bloccata” per la protesta dei dipendenti
Nelle scorse ore la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) de La7 ha messo nero su bianco le ragioni dello sciopero, dopo che – si legge in una nota – “gli ultimi vari incontri con l’Azienda, che avevano per tema i livelli professionali, il premio di risultato, la flessibilità oraria e lo smart working, si sono conclusi con esito negativo”.
E ancora: “Ribadiamo che le nostre rivendicazioni sono la richiesta di trasformare concretamente le parole in azioni tangibili per mezzo di riconoscimenti professionali, miglioramento della qualità lavorativa e tramite un contributo economico una tantum per il quotidiano e straordinario impegno sostenuto nell’anno appena passato. La7 è il canale televisivo che, rispetto alle altre TV commerciali, ha una particolarità unica che la distingue: la sua capacità e fluidità tecnico-produttiva e editoriale nella realizzazione di un palinsesto informativo quotidiano e autorevole, con una programmazione giornaliera in diretta dalla prima mattina fino alla sera, alla quale si aggiungono gli speciali extra di approfondimento (100 giorni di Speciale Tg sulla guerra in Ucraina, Maratone del Direttore, ecc.). Sono la professionalità e la flessibilità del personale (tecnici, impiegati e giornalisti) a garantire una programmazione in diretta di qualità, sia editoriale che di fruizione per lo spettatore.
I colleghi, inoltre, hanno principalmente condiviso con la RSU la preoccupazione che il nostro attuale palinsesto, consolidato e riconosciuto dagli spettatori, non abbia ulteriori significativi margini di crescita (share e investimenti pubblicitari). In questo scenario complesso si chiede nuovamente all’Azienda un piano industriale che preveda investimenti sul capitale umano, sulla formazione, nelle infrastrutture tecnologiche, oltre che nei contenuti, in modo da poter competere in un mercato in continua espansione ed evoluzione”.
“Si richiede pertanto all’Azienda – conclude il comunicato – l’introduzione di modalità lavorative in linea con i tempi che tengano conto della relazione tra lavoro e vita privata, i dovuti riconoscimenti professionali e la gestione di un clima aziendale positivo, fondamentale alla crescita dell’Azienda stessa”. Come accennato, salta anche la messa in onda di Tagadà e, nella prima serata, il programma forse più seguito tra i tanti ovvero l’appuntamento di Giovanni Floris con DìMartedì. Resta invece l’informazione con il seguitissimo Tg delle 20:00, mentre in prima serata verrà trasmesso il film “Lo Hobbit – La desolazione di Smaug“. Ricordiamo che già in occasione della proclamazione dello sciopero per il 13 gennaio ai colleghi era giunto il sostegno della rappresentanza dei giornalisti della Rete: “Solidarietà ai colleghi non giornalisti che sciopereranno (…) per chiedere all’azienda un giusto riconoscimento per lo sforzo profuso in questi anni“. Repetita iuvant?