Crescono le preoccupazioni rispetto alla salvaguardia della salute dei calciatori. Ora l’ammissione del campione del mondo di Spagna 1982
Il mondo del calcio, nelle ultime settimane, è stato scosso dalle perdite di tre grandi campioni come Sinisa Mihajilovic, Pelè e Gianluca Vialli. Da più parti ci si interroga se, dietro queste e altre perdite possa esserci qualche correlazione con quanto accadeva sul campo e fuori dal campo negli scorsi anni. Sicuramente, il calcio è cambiato moltissimo per quanto concerne il rispetto della salute dei giocatori. Come spiega anche un campione del mondo come Marco Tardelli.
Un fronte riaperto, dicevamo, quello della salute dei calciatori. Sì perché se ne era già parlato e parecchio molti anni fa. Quando ad ammalarsi furono ex giocatori come l’ex difensore del Genoa, Gianluca Signorini, morto nel 2002, ma, soprattutto, Stefano Borgonovo, ex attaccante della Fiorentina, ammalatosi di SLA e morto nel 2013.
Tutti giocatori che hanno costruito la propria carriera tra gli anni ’80 e ’90. Proprio come Mihajlovic e Vialli. Il primo, morto dopo una battaglia lunga alcuni anni contro la leucemia. Il secondo, invece, colpito dal tumore al pancreas, probabilmente il più aggressivo tra questi mali.
E, allora, tanti ex giocatori ora hanno paura e, alla spicciolata, escono allo scoperto. Il primo tra tutti è stato Dino Baggio, ex centrocampista di Parma e Juventus e finalista con la Nazionale a USA ’94. Baggio ha ipotizzato che queste malattie e queste morti possano essere collegate alle sostanze assunte durante l’attività agonistica. Ma anche l’ex attaccante del Milan, Florin Raduciou si è mosso sul punto.
La rivelazione di Marco Tardelli
Come detto, è cambiato moltissimo il modo di intendere e di tutelare la salute dei calciatori. Oggi c’è un’attenzione maggiore rispetto a quanto accadeva dagli anni ’70 agli anni ’90. Lo spiega anche un grande ex calciatore, come Marco Tardelli. Centrocampista che ricordiamo con la maglia di Juventus e Inter. Ma che ricordiamo, soprattutto, per quell’iconico urlo, nella finale dei Mondiali di Spagna ’82. E’, infatti, uno degli eroi della spedizione vincente del commissario tecnico Enzo Bearzot.
Oggi Tardelli, dopo alcuni anni in panchina, è un apprezzato commentatore televisivo. E recentemente ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato anche delle differenze tra il modo di rispettare o meno la salute dei calciatori. Tardelli ha affermato di aver assunto anche lui il Micoren, il farmaco “incriminato” che sta facendo preoccupare tanti ex campioni. “Spero di essere fortunato, ma non vedo centenari” ha detto Tardelli, commentando le recenti dipartite.
Ma, nel corso dell’intervista concessa al Corriere della Sera, Tardelli si è spinto oltre, sostenendo come ai suoi tempi non vi fosse alcuna attenzione, né rispetto per i calciatori. Per Tardelli si giocava anche con qualche infortunio e dolore, o costola rotta oppure un leggero stiramento. Quindi davano farmaci perché si andasse in campo.