L’illusione ottica che avete di fronte è un’esplosione di caos e disordine, se riuscite a mettere ordine e trovare il cane avete un QI sopra la media.
Sul web è pieno di immagini definite illusioni ottiche, utilizzate in alcuni casi per creare dei test della personalità sulla base delle teorie cognitiviste, in alcuni casi per valutare la capacità d’osservazione di chi si sottopone al test – magari aggiungendo un tempo limite per valutarne il tempo di reazione – ed in altri casi come semplici giochi. Prima di addentrarci nell’illusione ottica odierna, è bene specificare che ciò che comunemente viene indicata come illusione ottica in questi test, in realtà è un’illusione cognitiva.
Le illusioni infatti derivano da diversi fattori, possono essere di natura prospettica, possono essere naturali, causate da un funzionamento assolutamente fisiologico come nel caso delle immagini residue. Insomma la tipologia di illusione varia dalla tipologia di meccanica che lo scatena. Quando ad esempio un’illusione è causata dal riflesso del sole sulla sabbia, come nel caso delle oasi nel deserto, ci troviamo di fronte ad un illusione ottica. Nel caso sopracitato delle immagini residue che vediamo poco prima di addormentarci, il fenomeno è causato dall’esposizione ad una fonte luminosa molto forte, dunque si tratta di un fenomeno percettivo e dunque fisiologico. Infine se l’illusione è generata attraverso colori e disegni in immagine appositamente studiate per crearla si parla di illusioni cognitive.
Riuscite a trovare il cane nella stanza?
L’immagine che vedete sopra è dunque un’illusione cognitiva. Come potete vedere sulla parte destra del disegno c’è un uomo con un guinzaglio in mano che cerca il suo cane e non lo trova. Noi ci troviamo dunque nella stessa posizione del personaggio principale del disegno. Osservando la stanza vediamo subito che c’è molto disordine, anche se in realtà ogni oggetto è posizionato in modo perfettamente ordinato. Ciò che crea la sensazione di disordine è il quantitativo di oggetti in uno spazio ridotto e la scelta voluta dei colori diversi, alcuni dei quali molto appariscenti, mischiati l’uno con l’altro.
La scelta dei colori è voluta, serve infatti a generare confusione nella mente di chi guarda e rendere complicata l’individuazione del cane nella stanza. La tentazione che abbiamo in questi casi è di osservare prima tutta la stanza, quindi di cercare in punti in cui un cane potrebbe effettivamente nascondersi o semplicemente trovarsi. Una volta che abbiamo effettuato questa operazione, ci concentriamo su un punto della stanza alla volta, per capire se tra la miriade di oggetti stipati nella libreria, sopra il caminetto, su uno dei due divani, sul tavolo o per terra troviamo un orecchio, una cosa o il muso del piccolo amico.
Soluzione
Per risolvere l’enigma bisogna avere una buona capacità di osservazione, ma anche una abilità di astrazione. In questo caso la sola vista non serve per trovare l’amico fidato dell’uomo, ma serve ragionare destrutturando ogni elemento che si trova nella stanza. A rendere complicata la cosa, ancora una volta, è la scelta dei colori, utili per nascondere la figura che stiamo cercando. Ci siete arrivati? Se ancora non ci siete riusciti ve lo diciamo noi: il cane in realtà nella stanza non è fisico, ma nascosto nelle trame del tappeto. Se ponete attenzione solo su quell’elemento della stanza, infatti, noterete che il tappeto è formato solamente da cani che dormono.