La decisione della Ferrari avrà delle conseguenze legali: partita la denuncia, adesso spetta al giudice prendere la decisione definitiva.
Il settore corse della Ferrari è sicuramente quello di maggiore importanza per la casa automobilistica, visto che dai successi nel mondiale di Formula 1 provengono visibilità e blasone, dunque pubblicità per il marchio e maggiori vendite in tutto il mondo. L’ultimo mondiale della Ferrari risale al 2007, quando al volante della rossa c’era Kimi Raikkonen e da quel momento le delusioni sono state molteplici. In particolare nell’ultima stagione, visto che Leclerc sembrava in forma da vittoria del campionato e per metà stagione la monoposto di Maranello è sembrata superiore alla concorrenza.
La pausa estiva ha scombinato tutto: Red Bull è riuscita a migliorare la propria vettura, mentre la Ferrari si è persa, sia per un cambio alla struttura dell’auto che non ha avuto i risultati previsti, sia per via di errori di strategia ai box che sono costati punti pesanti e che hanno rotto l’armonia ai box. A fare le spese di questo finale di stagione disastroso è stato Mattia Binotto, il quale ha deciso di chiedere le dimissioni. Al suo posto è arrivato l’ex team principal di Alfa Romeo Frederic Vasseur che ha una grande esperienza nel settore corse automobilistiche e nella gestione dei piloti nel box.
Se nel settore corse si continua ad inseguire un successo che ormai manca da troppo tempo, per quanto riguarda il settore vendite la Ferrari continua a generare profitti. A differenza di altre case automobilistiche, quella emiliana produce modelli limitati e per poter acquistare un’auto del cavallino rampante devi fare parte di una lista elitaria. Quando viene prodotto un nuovo modello, infatti, vengono sempre preferiti clienti che hanno già una Ferrari nel proprio garage e c’è una lunga lista di richiedenti che viene soddisfatta sino ad esaurimento scorte. Questa prassi non è mai cambiata negli anni e può capitare che qualcuno rimanga a bocca asciutta.
Questo è esattamente ciò che è capitato all’imprenditore olandese Marcel Wulms. Il ricco cittadino olandese si è innamorato della Purosangue, il primo modello di Ferrari nel segmento suv ed il primo che possiede quattro portiere. Così si è recato in un concessionario di auto locale ed ha firmato un contratto d’acquisto della grintosa auto italiana. L’imprenditore ha anche versato una caparra di 20mila euro, ma almeno per il momento non potrà ricevere l’auto.
Le richieste della Purosangue hanno superato l’offerta produttiva della Ferrari e come sempre è stata data priorità ai clienti vip. Le scorte di Purosangue sono finite prima che anche Wulms potesse essere soddisfatto e la concessionaria ha comunicato la brutta notizia al suo cliente. Questo non l’ha presa tanto bene, visto che ha rifiutato il risarcimento di 80mila euro offerto dalla Munsterhuis Sports Cars. Probabilmente il rivenditore non aveva informato l’acquirente della possibilità che la sua richiesta non sarebbe stata soddisfatta e ora questo chiede un risarcimento decisamente più corposo.
Dopo aver appreso l’annullamento dell’ordine da parte della Ferrari, infatti, Wulms si è infuriato ed ha deciso di fare causa al rivenditore. I legali della Munsterhuis Sports Car hanno fatto sapere che non ci sarebbero gli estremi per chiedere un risarcimento da 250mila euro e ne spiegano il motivo: “Non c’era ancora alcun accordo su prezzo, colore ed esecuzione. Inoltre, Wulms potrebbe ancora annullare la consegna se il modello non gli piacesse”. Gli avvocati evidenziano inoltre che il rivenditore d’auto non ha alcun potere decisionale in questo caso, dunque nessuna colpa: “La Ferrari decide da sola. La volontà della Ferrari è legge“.
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