Bonus 200 euro, non è più soltanto per le partita iva: corsa alla richiesta, come procedere

Il Ministero del Lavoro ha riferito che il bonus una tantum contro il caro vita è stato esteso anche agli autonomi senza partita iva.

Ad inizio estate 2022, all’interno del decreto aiuti bis, il governo Draghi ha inserito un bonus una tantum di 200 euro per contrastare il caro vita. Si trattava di una misura d’aiuto per i cittadini in difficoltà, in vista dell’aumento del costo del carburante e delle bollette, inizialmente rivolto ai lavoratori dipendenti, a chi beneficiava del Reddito di cittadinanza e a chi beneficiava anche delle varie pensioni. Per i percettori di reddito e i pensionati l’accredito di 200 euro era automatico nella mensilità e gestito dall’Inps, mentre per i lavoratori dipendenti doveva essere il datore di lavoro a compilare la richiesta in loro favore.

Bonus caro vita esteso ancora
banconote da 200 euro – Parolibero.it

Il requisitio unico per accedere al bonus una tantum era quello di possedere un reddito annuo inferiore ai 35mila euro. A fine estate, nel decreto aiuti ter, è stato inserita un’integrazione al bonus una tantum da 150euro, rivolta in questo caso a quei cittadini il cui reddito annuo era inferiore ai 20mila euro. Nel decreto aiuti ter era contenuta anche l’estensione del beneficio ai lavoratori stagionali, a quelli saltuari e agli autonomi dotati di partita iva. Per questi ultimi la possibilità di richiedere i due bonus è partita dal 26 settembre scorso e paradossalmente sono stati i primi a ricevere la somma totale (quella comprendente il bonus originale e l’integrazione), molti lavoratori dipendenti hanno dovuto infatti attendere novembre per ottenere anche l’integrazione da 150 euro.

Bonus 200 euro, adesso è esteso anche agli autonomi senza partita iva

Come già noto da tempo, il governo Meloni nel decreto aiuti quater non ha rinnovato il bonus per il caro energia, preferendo aiutare in modo differente i cittadini nel pagamento dei costi in eccesso di questo periodo economicamente complicato. D’altronde per le bollette e del gas esistono dei bonus appositi rivolti a quelle famiglie il cui Isee è inferiore a 15mila euro. Per quanto riguarda l’inflazione, l’attuale governo ha disposto una carta spesa, la cui gestione è stata affidata ai singoli comuni, rivolta proprio alle famiglie che hanno maggiori difficoltà economiche.

Tuttavia non tutti i cittadini hanno avuto modo al momento di ottenere il bonus una tantum. Di recente il Ministero del Lavoro ha confermato che la misura assistenziale straordinaria è stata estesa anche ai lavoratori autonomi senza partita iva, più precisamente con un decreto interministeriale firmato lo scorso 7 dicembre 2022. Attualmente manca ancora il decreto attuativo, ma la firma su questo documento che renderà legge l’indennità anche per queste categorie di lavoratori dovrebbe arrivare a giorni. Data la situazione al momento è difficile dire quanto tempo passerà prima di poter ricevere l’indennità, mentre è certo che la richiesta dovrà essere fatta all’Inps, visto che l’ente previdenziale è quello che si è occupato di distribuirlo alle altre categorie.

Bonus caro vita esteso ancora
Bonus una tantum – Parolibero.it

Come spiegato dal Ministro Giorgetti, l’estensione è stata attuata in seguito a delle considerazioni sulla platea dei beneficiari. Il bonus una tantum, infatti, era rivolto ad una platea universale, dunque a qualunque cittadino. La precedente formulazione dell’aiuto, dunque, tagliava fuori dalla ricezione 50mila autonomi  e 30mila professionisti senza partita iva. Due categorie che non rientrano né tra i lavoratori dipendenti, né tra quelli stagionali e nemmeno tra gli autonomi iscritti ad una cassa previdenziale. Le regole per l’acquisizione dell’indennità sono le medesime previste dai decreti aiuti bis e ter, ovvero i 200 euro andranno a tutti coloro che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro e l’integrazione da 150 euro solo a chi nel 2021 ha avuto un reddito inferiore ai 20mila euro.

Gestione cookie