La manovra 2023 del governo Meloni prevede novità importanti anche per il bollo auto: stralcio e rateizzazione dei pagamenti arretrati.
Tra le tante tasse che bisogna pagare ogni anno, c’è anche quella di possesso di un veicolo motorizzato. Si parla spesso del bollo auto perché questo è quello più corposo, specialmente per chi possiede auto dalla cilindrata molto alta e per chi possiede veicoli di lusso (per i quali è previsto in aggiunta il superbollo). La tassa in questione ha lo scopo di tutelare il possesso delle vetture, attestando con certezza la proprietà del veicolo ed evitando che possano essere fatti passaggi di proprietà illeciti. Inoltre il pagamento del bollo è legato anche all’inquinamento che il mezzo produce. Una parte della cifra, infatti, varia in base alla tipologia di motore che l’auto possiede (Euro 2,3 4 – Benzina, Diesel, Ibrida o Elettrica).
Proprio perché una delle funzioni di questo pagamento è legato al danno ambientale che le auto causano con la combustione, in alcuni Paesi, anche europei (la Gran Bretagna e la Spagna ad esempio), il bollo è stato convertito in una tassa di circolazione che viene pagata in base alla tipologia di motore sì, ma anche al numero di chilometri che si percorrono durante l’anno.
Bollo auto in base ai soli chilometri? Chi sarebbe avvantaggiato
In tal modo sarebbero avvantaggiato coloro che utilizzano l’auto solamente per gli spostamenti nei giorni festivi o durante le ferie e puniti coloro che utilizzano l’auto per andare a lavoro. Senza considerare che chi possiede auto di lusso e magari le utilizza poche volte l’anno, pagherebbe meno di chi ha la necessità di utilizzarla per portare a casa lo stipendio.
Ci vorrebbe dunque una legge che permette di non penalizzare chi ha meno e chi ha bisogno di un mezzo per poter guadagnare, una tassa progressiva sul chilometraggio renderebbe complicata la vita di chi, ad esempio, lavora come commerciante o come responsabile vendite per una propria attività commerciale. Diverso è il discorso se tale pagamento potesse essere addebbitato all’azienda per cui si lavora anche se il veicolo è personale. In ogni caso queste considerazioni lasciano il tempo che trovano, visto che attualmente in Italia non esiste un progetto di tale tipo o quantomeno la legge di bilancio 2023 ha lasciato tutto invariato.
Manovra 2023, come cambia il pagamento del bollo auto
Una mano d’aiuto agli italiani è comunque giunta dall’ultima legge di bilancio. Grazie alla pace fiscale fortemente voluta dalla Lega e sposata senza troppi problemi anche da Fratelli d’Italia, tutti i debiti contratto dal 2000 al 2015 saranno stralciati. In questo processo di cancellazione dei debiti minori, finisce anche il bollo auto. Se infatti gli automobilisti hanno contratto debiti nel quindicennio interessato dalla misura, potranno considerare risolte le controversie con il fisco. Questo però se i debiti di cui stiamo parlando non superano i mille euro. Soglia che riguarda la singola cartella esattoriale e non la totalità dei debiti. Supponiamo infatti che dobbiate pagare 15 cartelle esattoriali da 600 euro, la loro somma complessiva sarebbe 9.000 euro, ma verrebbero stralciate ugualmente perché singolarmente non superano i mille.
Per i debiti superiori ai mille euro, invece, non è previsto alcuno stralcio, dunque dovranno comunque essere pagati. Anche in questo caso viene però concesso un aiuto per chi volesse mettersi in regola con il fisco. A questi viene concessa la possibilità di rateizzare senza interessi e mora la somma arretrata che deve pagare. Le rate si possono estendere sino ad un massimo di 5 anni e devono essere pagate senza ritardi per continuare a poter usufruire delle condizioni favorevoli di pagamento. Va inoltre sottolineato che, qualora il veicolo per il quale è stato contratto il debito sia sotto fermo amministrativo, una volta concordata la rateizzazione del pagamento potrà essere nuovamente utilizzato, ma non potrà essere venduto o rottamato fino all’estinzione del debito pregresso.