In seguito alle modifiche apportate all’Assegno Unico nella manovra di bilancio ci saranno degli aumenti, ma molti dovranno aggiornare la richiesta.
La più grande modifica apportata dalla Legge di Bilancio 2023 alla misura assistenziale per le famiglie con figli a carico – l’assegno unico universale per i figli – riguarda l’aumento del 50% dell’assegno per tutte quelle famiglie che hanno un figlio di età inferiore ad un anno, a prescindere dall’Isee della famiglia. Insomma la somma già garantita verrà aumentata del 50% a tutti, ovviamente partendo dalla fascia reddituale di partenza e dunque dalla somma già prevista dalla legge quadro. Lo stesso vale per tutte quelle famiglie con tre o quattro figli (o ancora di più), per ciascun figlio di età compresa tra 1 e 3 anni, in questo caso però solo se l’Isee è inferiore ai 40mila euro.
A partire dal mese di marzo, inoltre, l’assegno unico verrà adeguato all’inflazione e dunque aumentato rispetto alla somma percepita lo scorso anno. L’Inps ha comunicato nei mesi scorsi che chiunque abbia presentato domanda per l’assegno unico e, successivamente alla verifica, abbia già ricevuto l’assegno nei mesi precedenti, non dovrà più fare richiesta per l’ottenimento della misura di sostegno. I dati verranno presi dalla banca dati dell’ente previdenziale e utilizzato per il rinnovo automatico del beneficio.
Il fatto che non si debba più presentare la richiesta di ottenimento del sussidio, però, non significa che non si debba presentare l’Isee riguardante il precedente anno fiscale. L’attestato ottenuto lo scorso anno, infatti, ha valore sino il prossimo febbraio e scade a partire dal mese di marzo. Le uniche famiglie che non devono presentare nuovamente la dichiarazione sostitutiva unica utile ad ottenere l’attestato Isee, sono infatti quelle il cui reddito è superiore ai 40mila euro, per i quali è già previsto l’assegno minimo mensile per ciascun figlio.
Tutti gli altri, coloro che hanno una situazione patrimoniale meno agiata, dovranno invece rifare la DSU e ripresentare l’attestazione Isee per permettere all’Inps di calcolare l’esatto importo dovuto mensilmente per ciascun figlio. Fate attenzione a non dimenticare di presentare l’Isee, perché in caso contrario l’Inps ridurrà in automatico l’importo mensile a quello minimo. Dunque se putacaso avendo un Isee inferiore ai 15mila euro vi spettano 195 euro per ciascun pargolo, ne riceverete soltanto 50. La scadenza per la presentazione dell’Isee è il 28 febbraio, dunque resta poco più di un mese per aggiornare l’attestato e non rischiare di perdere una fetta importante dell’assegno unico.
Per tutti coloro che devono presentare la domanda per la ricezione dell’assegno unico per la prima volta, la scadenza è sempre fissata per l’ultimo giorno del mese di febbraio. Se l’Isee è stato aggiornato in tempo, i richiedenti hanno comunque tempo fino al 30 giugno per presentare la richiesta per l’assegno unico. Se verrà rispettata questa deadline, infatti, le famiglie riceveranno gli arretrati a partire dal mese di marzo. Per chi invece presenterà la domanda oltre il 30 giugno, avrà perso i primi tre mesi e riceverà l’assegno solo a partire dal mese successivo alla richiesta.
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