Entrata nella clinica di Vite al Limite con un peso di 335 chili, Shannon Lowery è stata protagonista di un percorso non eccezionale. Come sta oggi la donna? E’ riuscita a ottenere la forma fisica ricercata con determinazione per 13 mesi?
Quest’anno è giunto l’adattamento italiano della decima stagione di Vite al Limite, trasmissione che nella versione originale è andata in onda l’anno precedente e che ha seguito il percorso di tanti protagonisti nel periodo di tempo compreso tra il 2020 ed il 2021. Chi segue la trasmissione da anni sa che la clinica texana del dottor Nowzaradan offre ai propri pazienti supporto spicologico e medico e stabilisce con loro un piano di allenamenti e alimentazione molto rigidi allo scopo di far perdere loro decine di chili in un anno. Lo scopo ultimo del programma è quello di far capire al paziente le ragioni che l’hanno portato a sviluppare un’obesità patologica, dunque insegnare loro un nuovo stile di vita all’insegna del benessere e dell’autoconservazione.
In questi anni abbiamo assistito a storie drammatiche che hanno avuto gli esiti più disparati, anche antitetici tra loro. C’è chi coglie questa opportunità per cambiare la propria vita e riesce a perdere peso in poco tempo, ma anche chi trova molte difficoltà all’inizio e riesce con il tempo a comprendere l’importanza del percorso, oppure chi ce la mette tutta ma si trova costretto a lavorare ancora di più dopo la fine dei tredici mesi della trasmissione. Infine c’è chi non riesce proprio a cambiare vita e rifiuta i metodi proposti dallo staff medico del programma, arrivando a lasciarlo o a farsi cacciare per mancanza di collaborazione.
Shannon Lowery, il duro percorso a Vite al Limite non ha indebolito il suo spirito
Tra le storie raccontate in questa decima stagione, quella di Shannon Lowery è sicuramente quella che ha colpito maggiormente il pubblico. La giovane di Tucson, Arizona, è giunta nella clinica con un peso di 335 chili e la voglia di sconfiggere la dipendenza da cibo che mette a rischio la sua vita e che l’ha relegata ad un’esistenza solitaria e limitata. La giovane donna ha spiegato che la sua dipendenza è iniziata durante l’infanzia, quando la madre l’ha abbandonata, lasciandola in casa con il padre. L’uomo ha fatto il possibile per sopperire all’assenza della madre, ma era spesso impegnato con il lavoro e non le ha potuto dare l’affetto e l’attenzione di cui aveva un disperato bisogno. Shannon dunque si è rifugiata nel cibo, mangiare era l’unica cosa che le permetteva di dimenticare il dolore dell’abbandono.
Il suo è stato un percorso arduo, durante il quale ha gioito per la possibilità offertale di incontrare la madre dopo tanti anni e chiarire con lei i motivi di quell’addio improvviso e fino a quel momento immotivato. Tuttavia ha sofferto tanto perché, nonostante gli sforzi fatti e la determinazione messa, non è riuscita a perdere molto peso e alla fine dei 13 mesi nella clinica texana era giunta solo a 317 chili. Un risultato insufficiente per ricevere l’operazione di bypass gastrico necessario a permetterle di cambiare vita. Ciò nonostante Shannon Lowery non si è abbattuta ed ha dichiarato di voler continuare con il percorso intrapreso.