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Lutto nel mondo del calcio: addio a “O Rey” Pelé dopo la lunga malattia

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Fabio

Considerato il più grande calciatore brasiliano della storia e uno dei più forti in assoluto, “O Rey” Pelé è scomparso ad 82 anni, dopo aver combattuto a lungo contro il cancro.

Si è spento dopo una lunga malattia Edson Arantes do Nascimento, conosciuto da tutti con il soprannome di Pelé. Considerato il più grande calciatore della storia insieme a Diego Armando Maradona, l’ex fuoriclasse brasiliano è rimasto nel mondo del calcio anche dopo il ritiro avvenuto alla fine degli anni ’70 negli Stati Uniti. Calciatore in grado di segnare la propria epoca e di mettere tutti d’accordo sul fatto che non avesse rivali, fu il primo ad andare a svernare negli Stati Uniti per dare lustro ad un campionato ancora acerbo rispetto a quelli europei e sudamericani.

Pelè – Fonte Ansa Foto, Parolibero.it

Dopo il ritiro ha principalmente svolto ruoli politici per la FIFA e per la federazione calcistica internazionale. Negli ultimi anni ha lottato contro un tumore maligno ed è stato a lungo in cura. In estate, dopo un lungo periodo di ricovero, Pelé aveva rassicurato tutti sulle proprie condizioni di salute, ma le voci su un peggioramento non sono mai cessate. Durante il Mondiale in Qatar, il quotidiano ‘A Folha’ ha descritto un quadro clinico inquietante pochi giorni dopo l’ennesimo ricovero del campione all’ospedale Albert Einstein. Il quotidiano ha rivelato che i medici erano passati alle cure palliative perché la chemioterapia non faceva più effetto e si erano cominciate a formare le metastasi non solo all’intestino ma anche al fegato.

La notizia è stata smentita in un primo momento dalla figlia del campione, Nely Nascimento, la quale ha riferito che le condizioni del padre erano invece stazionarie e che la situazione era sotto controllo. Alla notizia del ricovero, tantissime stelle del mondiale avevano condiviso il proprio supporto e la propria vicinanza a Pelé, nella speranza che riuscisse a vincere questa ennesima battaglia e che tornasse, magari proprio per godersi il suo Brasile. O’ Rey invece non è mai uscito dalla stanza d’ospedale e quasi due settimane dopo la fine del mondiale si è spento.

Pelé, la storia di un calciatore inimitabile

Idolo della “Torcida” verdeoro sin dagli anni ’50, campione che ha segnato un’epoca e che ha cambiato per sempre il mondo del calcio brasiliano e mondiale con giocate che prima del suo debutto tra i professionisti erano impensabili, Edson Arantes do Nascimento, detto Pelé, è nato in un quartiere povero di  Tres Coraçoes, piccolo comune brasiliano sito nello Stato di Minas Gerais. Da piccolo non aveva denaro per acquistare scarpette da calcio o per andare in viaggio per il Brasile per mostrare il suo talento ad un provino. Passava le giornate in strada a pulire le scarpe dei passanti per racimolare qualcosa e aiutare la famiglia, ma la passione per il calcio era troppo forte per essere accantonanta e da bambino cominciò a giocare con le giovanili del Bauru, squadra della cittadini in cui si era trasferito con la famiglia all’età di 5 anni.

Durante una partita del Bauru, il suo talento è stato notato da un ex calciatore della nazionale brasiliana degli anni ’30 e ’40, Waldemar de Brito, il quale gli consigliò di andare a fare un provino con il Santos. Era il 1955, Pelé aveva appena 15 anni e nessuna esperienza di partite di livello nazionale prima di quella prova. Waldemar de Brito però era convinto che fosse il giocatore più incredibile che avesse mai visto e disse alla dirigenza del Santos di prenderlo ad occhi chiusi perché quello sarebbe diventato il calciatore più forte del mondo. La squadra ascoltò il consiglio dell’ex fuoriclasse e ben presto tutti si accorsero del grandissimo talento di Pelé.

Nel 1957, a soli 16 anni, Pelé debuttò in un’amichevole e ci mise pochi minuti per mostrare il suo potenziale e segnare la prima rete. Dopo quella amichevole divenne titolare fisso e nel successivo campionato paulista vinse la classifica marcatori. Nel 1958, dopo aver firmato il primo contratto da professionista, il ragazzo è stato convocato immediatamente in nazionale e selezionato per prender parte al Mondiale, era il giocatore più giovane del Brasile e di tutta la competizione, ma questo non lo ha minimamente intimorito.

Pele – Fonte Google, Parolibero.it

Forte di abilità tecniche, forza fisica e velocità fuori dal comune, Pelè era già di un altro livello rispetto a tutti gli altri calciatori. Il suo debutto è avvenuto nei gironi, ma lo spettacolo è arrivato ai quarti, quando il ragazzino segnò il gol che consentì alla nazionale verdeoro di accedere alle semifinali. Nel penultimo atto del mondiale, Pelè segnò una tripletta che stese la Francia, guidando i suoi al 5-2 finale. In finale, contro la Svezia, Pelè fece una doppietta, trascinando ancora una volta la squadra ad una vittoria travolgente. Era nata una stella, la più brillante mai osservata su un campo da calcio ed il resto è entrato nella leggenda di questo sport.

Pelé è ancora oggi l’unico calciatore ad aver vinto tre edizioni del mondiale (’58, ’62 e ’70), detiene il record di gol segnati nel campionato brasiliano con la stessa maglia, quello di maggior numero di reti in un campionato sudamericano e quello di maggiori reti con la nazionale brasiliana (record che potrebbe essere superato da Neymar), è l’unico calciatore ad aver segnato più di 70 reti in una singola stagione tra club e nazionale in due annate e secondo la FIFA detiene il record assoluto di gol segnati (oltre 1000), ma questo dato è stato più volte contestato perché sarebbero stati contati anche i gol nelle amichevoli.

Fabio

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