Il medico che ha ispirato la sceneggiatura di Doc – Nelle tue mani rivela alcuni particolari inediti sulle frequentazioni di Luca Argentero, l’attore italiano sex symbol del momento.
Col suo fascino tutto mediterraneo da bello e impossibile, Luca Argentero continua a collezionare un successo dopo l’altro e a fare stragi di cuori tra fan di tutte le età. L’ex gieffino, del resto, ha tutte le qualità non solo per bucare lo schermo in veste di attore, ma anche per accattivarsi le simpatie degli addetti ai lavori che contano per fare carriera. La popolarità di cui gode (anche) in quanto protagonista principale di Doc – Nelle tue mani sta a dimostrarlo. Ma oltre il set c’è di più…
Un ritratto privato di Luca Argentero
Chi dice Doc – Nelle tue mani dice Pierdante Piccioni, il medico che, con la sua straordinaria storia di vita, ha ispirato la fortunatissima serie tv di Rai Uno. A causa di un incidente perse la memoria dei suoi ultimi 12 anni di vita. Il suo libro “Meno dodici” racconta tutto per filo e per segno, ma è soprattutto grazie alla straordinaria bravura di Luca Argentero che questa eccezionale storia ha raggiunto il grande pubblico. Ma torniamo a noi. In una lunga intervista rilasciata tempo fa al magazine Tv Sorrisi e Canzoni ha alzato per la prima volta il velo sul suo rapporto con gli attori della fiction, che ha conosciuto a fondo collaborando alla sceneggiatura, con qualche inedito retroscena.
A dire il vero Piccioni è stato poco sul set, per vari motivi, in primis le limitazioni imposte dall’emergenza Covid-19., Ma quel poco è bastato per costruire un rapporto di fiducia e stima reciproca con i principali attori di Doc. Compreso il protagonista principale, Luca Argentero, col quale, ha detto il medico, “ci sentiamo per le cose importanti”, anche se “purtroppo il Covid ha impedito a lui di venire a Pavia da me e a me di andare a Città della Pieve o a Milano da lui. Abbiamo quasi 20 anni di differenza e faccio un po’ il fratello maggiore. Non lo sento spesso, ma quando ha bisogno sì. Anche per iniziative benefiche o per stupidaggini, come si fa tra amici”.
Più o meno lo stesso discorso vale per Matilde Gioli e Pierpaolo Spollon: il medico-scrittore in servizio a Lodi e Codogno, noti per essere stati i primi luoghi in cui è scoppiato il Covid, spiega di avere con la prima un “rapporto ottimo”, e questo – aggiunge con un pizzico di ironia – “anche se le femmine di casa mia sono gelose”. E Spollon? “Io e lui, il mio cocco nella vita, passeremo tre giorni a ridere. Anche lui mi sa che è prefrontale…”.
“Con Argentero – ha poi confidato lo stesso Piccioni al settimanale Oggi – ci invitano in tutto il mondo a presentare la serie. Siamo stati chiamati in un mucchio di quei Paesi che non li ricordo tutti, dal Canada alla Nigeria, dal Sudafrica alla Spagna, al Brasile, all’Australia. È diventato quasi un secondo lavoro, che faccio fatica a ritagliarmi negli spazi che mi restano in ospedale”. “Noi, è da allora che siamo in trincea. Così a volte devo fare proprio i salti mortali per riuscire a mettere insieme gli appuntamenti” ha concluso. E’ la celebrità, bellezza.