Da alcune settimane tiene banco il caso Juventus dopo le dimissioni dal Cda di Andrea Agnelli e Pavel Nedved: cosa rischia ora?
Improvvisamente la Juventus è stata travolta da uno scandalo che mina il futuro stesso della società. I guai del club bianconero iniziano da un’indagine della Procura di Torino, seguita da quella della Consob, inchieste che attualmente sono sotto la lente d’ingrandimento della Giustizia Sportiva. Le dimissioni a sorpresa di Andrea Agnelli come presidente e quelle di Pavel Nedved come vice-presidente hanno di fatto evidenziato come le accuse a carico dei dirigenti juventini siano gravi e che i rischi ad esse connesse lo siano altrettanto. Dopo le dimissioni di tutto il Cda della Juventus, le inchieste e le intercettazioni che hanno portato alla formulazione delle accuse sono emerse sulla stampa, permettendo di fare un quadro sommario di ciò che sta accadendo.
Sui giornali è comparso di tutto negli ultimi giorni: documenti, email e intercettazioni telefoniche contenute nelle 544 pagine delle indagini tra le quali emergono le richieste di misure cautelari a carico dei soggetti coinvolti. Al momento sono in in atto sia l’inchiesta penale che quella sportiva, ma attualmente non è possibile dire con certezza quali siano i rischi reali per la Juventus. Ci sono tante accuse mosse contro la società bianconera, in primis quelle di falso in bilancio per andare nello specifico si parla di “falso nelle comunicazioni sociali” e “false comunicazioni rivolte al mercato”.
Tutto è partito dalla Procura di Torino, che nel maggio 2021, ha iniziato ad indagare sulle plusvalenze fittizie con l’inizio dell’indagine Prisma. Oltre alla Juventus, erano coinvolti altri club importanti come l’Inter, ma alla fine le varie società indagate sono state prosciolte visto che non risulta un metodo fisso per valutare un calciatore. Successivamente la Procura si è soffermata sulla manovra stipendi, analizzando attraverso le intercettazioni e le testimonianze dei calciatori gli accordi presi tra calciatori e dirigenza durante il periodo del Coronavirus che ha sconvolto l’economia mondiale. In questo modo è emerso un accordo con i calciatori nel quale si richiedeva la rinuncia fittizia di quattro mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020): in pratica i calciatori hanno firmato un accordo nel quale accettavano di rinunciare alle mensilità, con la promessa dei dirigenti che in un modo o nell’altro avrebbero ricevuto quel denaro successivamente. Grazie alle rinunce c’è stato un risparmio di 90 milioni utile a far quadrare il bilancio, ma secondo la Procura di Torino e la Consob, essendo una società quotata in Borsa, le varie dinamiche risultano poco regolari per il bilancio della società. Nel frattempo anche la UEFA ha aperto un’inchiesta per capire se la Juventus abbia commesso violazioni del fair play finanziario.
Juventus, cosa rischiano i bianconeri?
Al momento è difficile comprendere cosa rischia con certezza la Juventus, visto che l’inchiesta è ancora in corso e prima bisognerà capire se le accuse verranno confermate. Qualora venisse dimostrata la colpevolezza del club, le sanzioni per il club bianconero potrebbero essere diverse: da una possibile penalizzazione di uno o più punti in classifica fino ad arrivare alla retrocessione all’ultimo posto del campionato. L’ultimo tassello potrebbe essere l’ esclusione dal campionato in corso con la retrocessione in Serie B.
Juventus, i casi messi nel mirino: da Arthur a Spinazzola
Come riportato dagli inquirenti sono state rilevate numerose plusvalenze sospette, come per esempio la cessione di Audero alla Sampdoria: un’operazione di scambio da 20 milioni di euro, che prevedeva il passaggio del portiere ai doriani e quello di Peeters e Mulé in bianconero, calciatori valutati rispettivamente 4 e 3,5 milioni, cifre che potrebbero essere state alterate per gonfiare il prezzo di vendita dell’estremo difensore. Un’altra operazione sotto la lente d’ingrandimento è quella che riguarda da vicino il terzino della Roma, Leonardo Spinazzola: il terzino della Nazionale si è trasferito nella Capitale per 29,5 milioni e nella transazione è stato inserito lo scambio con Luca Pellegrini, approdato in bianconero per 22 milioni. Anche l’operazione Caldara-Bonucci è stata monitorata: il Milan ha acquistato l’ex Atalanta per 35 milioni dalla Juventus, mentre Bonucci si è trasferito per la stessa cifra. Tantissime operazioni sotto inchiesta, come la cessione di Sturaro al Genoa per 18 milioni, mentre nell’estate 2020 il Barcellona ha acquistato Pjanic dalla Juventus per 60 milioni più 5 di eventuali bonus con la plusvalenza pari a 43,722 milioni, mentre i bianconeri hanno acquistato nello stesso giorno il brasiliano Arthur per 72 milioni.
Juventus, l’affare Arthur-Pjanic con il Barcellona
Come svelato dal quotidiano “La Gazzetta dello Sport”, la Procura di Torino si è soffermata molto sull’affare Arthur-Pjanic, scambio avvenuto con il Barcellona nell’estate del 2020. La trattativa è valsa una plusvalenza di tanti milioni di euro alla Juventus, ma come si evince dalle carte della Procura: “Non si sono rinvenute evidenze di valorizzazione economiche autonome dei due giocatori ma soltanto di valorizzazioni in un contesto di scambio anche con altri giocatori della Juventus”. In merito all’affare è emersa anche l’intercettazione della conversazione tra Marco Re e Roberto Turati del 16 luglio 2021. L”ex chief financial officer aveva espresso le sue perplessità e i suoi dubbi sull’operazione: “Tu pensa uno come Arthur, che per farti la plusvalenza Pjanic hai pagato 75 milioni, adesso ti deve anche andare sotto i ferri, cioè, era palese no? Che non fosse uno da quella cifra lì”.