Molti dei bonus messi a disposizione dal governo richiedono la presentazione dell’Isee per l’ottenimento: scopriamo quali sono.
Dopo lo scoppio della pandemia di Covid, il governo italiano ha messo a disposizione degli italiani una serie di aiuti volti a migliorare le loro condizioni di vita e aiutarli con il sostentamento delle famiglia. La mancanza di lavoro prima – molti sono stati stoppati proprio per bloccare la diffusione del virus – la ripresa part time o in smart working e la successiva crisi economica globale ha posto la nostra società in uno stato di emergenza del tutto nuovo, mai affrontato da decenni a questa parte.
Gli aiuti proposti dal governo riguardano molti aspetti e sicuramente quello maggiormente gradito dagli italiani riguarda l’assegno unico familiare, una misura che si attendeva da tempo e che già in molti Paesi d’Europa veniva concessa alle famiglie. Una misura che è finalizzata la tendenza negativa del tasso di nascita, una problematica pregnante per lo stato italiano e un indice delle condizioni economiche svantaggiate in cui nascono e crescono molte famiglie italiane. Ma non solo, visto che sono stati concessi bonus per le ristrutturazioni, bonus per il mobilio, bonus per gli asili nido, per la psicoterapia, bonus persino per l’acquisto di nuovi televisori.
Nel periodo più complicato della pandemia sono stati concessi bonus inps “una tantum” per coloro i quali erano stati danneggiati dal lockdown e si erano ritrovati senza stipendio o con un calo netto dei ricavi. Quest’anno sono stati concessi altri due bonus “una tantum” per ammortizzare l’aumento dell’inflazione, si è trattato di una somma utile a contrastare il caro vita (200 euro la prima volta e 150 la seconda), ma che l’attuale governo ha ritenuto poco utile per risolvere la situazione e non ha prorogato. In alternativa era stato ventilato un taglio dell’Iva sui prodotti di prima necessità, ma alla fine si è optato per una forma di buoni pasto che gestiranno i comuni e saranno rivolti solo a quelle famiglie con un reddito annuo inferiore ai 15mila euro.
Partiamo dal bonus bollette telefono, luce e gas. Per quanto riguarda la bolletta telefonica è stato predisposto un bonus sconto del 50% per tutte quelle famiglie che hanno un Isee pari o inferiore a 8.112,23 euro. Anche per quanto riguarda il bonus luce e gas l’Isee di riferimento è quello indicato per la bolletta del telefono, ma in questi casi intervengono anche altri fattori che determinano la quantità di sconto da applicare per ogni singolo caso. Per quanto riguarda ad esempio lo sconto sulla bolletta della luce interviene il quoziente famigliare, per una famiglia con 3 figli a carico ad esempio l’Isee massimo si alza sino a 20mila euro. Ancora più complesso il discorso gas, visto che oltre l’Isee e il quoziente familiare interviene anche la zona climatica.
Alle famiglie con un Isee pari o inferiore a 7.120,39 euro è concessa anche una carta spesa ordinaria in cui vengono versati bimestralmente 80 euro per poter acquistare beni primari. Nella legge di Bilancio 2023 è stato anche rifinanziato il Bonus Psicologo, il quale diventa dal primo gennaio strutturale. In base a ciò che è emerso la somma massima verrà alzata a 1.500 euro contro i 600 della norma dello scorso anno ed è probabile che l’Isee venga utilizzato come base d’accesso al bonus, ma attualmente non si conoscono le soglie per l’accesso. Già dallo scorso anno coloro i quali hanno un Isee non superiore a 11.600 euro godono di un’agevolazione sul conto corrente: non dovranno pagare le spese di mantenimento.
Anche l’ottenimento del Reddito di Cittadinanza è basato sull’Isee familiare qualora si tratti di una famiglia in cui uno dei genitori possieda un reddito. Hanno diritto al RdC quelle famiglie il cui reddito annuo è inferiore a 6.000 se hanno casa di proprietà e a 9.600 euro annui se sono in affitto. Sappiamo che l’intenzione del governo è quella di togliere il Reddito di Cittadinanza e che i disoccupati in cerca di lavoro avranno 8 mesi di tempo per ricevere un’offerta lavorativa e accettarla prima che il sussidio gli venga tolto. Non è chiaro invece cosa succederà nel caso delle famiglie con redditi bassi.
Già da anni il governo italiano prevede l’esenzione delle tasse scolastiche e bonus per l’acquisto di libri per quelle famiglie che hanno un reddito annuo inferiore ai 20.000 euro. Nel caso delle università lo studente può avere accesso a borse di studio per merito accademico, ma l’esenzione dalle tasse è una misura che prescinde dal merito di studio ed è basato proprio sull’Isee della famiglia. Sebbene l’esenzione non è prevista con un reddito superiore ai 20mila, chi ne possiede uno compreso tra questa soglia e i 30mila ha accesso a scontistiche importanti che rendono meno gravosa l’istruzione dei figli.
Già da prima della pandemia era prevista anche l’esenzione del pagamento delle cure dentistiche per quelle famiglie con Isee inferiore a 8mila euro. Per quanto riguarda i ticket sanitari la questione è leggermente differente: le cure sono gratuite per i cittadini appartenenti ad un nucleo familiare il cui reddito complessivo è inferiore a 36.151,98euro. L’esenzione è valida anche per i disoccupati facenti parte di una famiglia il cui Isee complessivo non supera gli 8mila euro, titolari di pensioni sociali e i loro familiari a carico e i titolari di pensioni di anzianità minime con un Isee massimo di 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico.
L’Assegno Unico è una misura d’aiuto per le famiglie. Questo assegno mensile viene concesso per ogni figlio dai 7 mesi della gravidanza fino ai 21 anni di età. L’assegno universale spetta a tutte le famiglie con figli minorenni e maggiorenni sino al 21° anno di età. Ciò che varia è la cifra concessa, quella massima spetta a chi ha un Isee inferiore a 15mila euro ed è di 175euro mensili, quella minima spetta a chi ha un Isee maggiore di 40mila euro. In questo secondo caso si può anche non presentare l’Isee, visto che l’importo concesso non cambia.
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