Daniele Adani ha vissuto la vittoria dell’Argentina come se fosse stata quella dell’Italia, durante le celebrazioni, però, qualcosa è andato storto.
Che Daniele Adani, ex calciatore e oggi opinionista sportivo della Rai, avesse una particolare predilezione per l’Argentina e per Messi non era un segreto nemmeno prima dell’inizio dei Mondiali e delle sue telecronache per la Rai. Come commentatore sportivo, infatti, Adani ha lavorato anni in Sky e già in quella sua prima esperienza televisiva aveva palesato il suo amore per il fuoriclasse argentino e per la “Seleccion“. Complice la sua amicizia con Mathias Almeida, grande ex calciatore argentino, Adani ha passato molto tempo nel Paese sudamericano e li ha imparato ad apprezzare gli usi, i costumi e la tradizione di quel popolo.
Ciò che ha fatto proprio, però, è la passione che questa gente prova e mette nel calcio. Per gli argentini, infatti, il calcio è più di un semplice sport, è quasi una religione. I calciatori in campo abbinano la tecnica sublime di quelli brasiliani e la “cattiveria” agonistica di quelli uruguaggi. Il termine “Garra Charrua“, deriva dalla storia di una tribù nativa di quelle terre, la cui determinazione nella battaglia contro gli invasori era simboleggiata dalla “Garra” appunto, ovvero un artiglio. Questo termine è stato coniato calcisticamente tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento, quando la squadra uruguaiana vinse il primo mondiale e due Olimpiadi di calcio, proprio per indicare la determinazione, la forza e la ferocia agonistica dei calciatori sudamericani durante le partite.
Quello stesso spirito alberga, sebbene in misura minore, anche nelle squadre e nei calciatori argentini, come questo splendido mondiale appena concluso ha dimostrato. La squadra allenata da Lionel Scaloni ha saputo reagire a qualsiasi difficoltà, sia dopo la partita d’esordio persa contro l’Arabia Saudita, che quando l’Olanda ha raggiunto il pareggio al 111′ ai quarti. Ma anche e soprattutto ieri, quando una Francia inesistente per 80′ ha rischiato di vincere e ribaltare la partita nella frazione finale di gara. Terminati i minuti regolamentari, gli argentini si sono ricompattati, hanno ripreso il pallino del gioco ed hanno trovato anche il gol del 3-2 temporaneo. I calciatori dell’albiceleste non si sono abbattuti nemmeno quando, a 4′ dal termine dei supplementari, Mbappé ha tramutato in gol il secondo rigore in favore dei transalpini. La loro determinazione è stata tale da farli essere implacabili dal dischetto e da fargli meritare la vittoria di questo titolo.
Al termine di quella che probabilmente è stata la finale più bella e intensa della storia, insieme a quella tra Uruguay e Brasile del 1950, Daniele Adani nello studio Rai non riusciva a trattenere le lacrime, sinceramente e visibilmente commosso ed emozionato per la vittoria finale dell’Argentina. Questo atteggiamento da tifoso è stato duramente criticato dagli utenti web in queste settimane, ma la reazione a caldo dopo la vittoria dell’albiceleste ha dimostrato quantomeno che il suo sentimento era reale e che quella che metteva nelle telecronache era semplicemente passione, verità. Uno stile che può piacere o non piacere, essere considerato adatto o non adatto al servizio pubblico (cosa che ovviamente non viene sottolineata nel caso in cui si tifi apertamente per l’Italia durante le competizioni calcistiche come sempre accade), ma che è comunque apprezzabile perché sincero.
La commozione ha lasciato successivamente spazio all’euforia, come è stato possibile vedere dalla pillola di ‘Bobo Tv‘ mostrata al termine del collegamento dallo studio televisivo e come è stato possibile vedere successivamente sul web, sui propri canali social. In tarda serata, Bobo Vieri, sul suo canale TikTok ‘Boboeisuoi amici’ ha pubblicato un video di Adani. Il commentatore sportivo è ancora euforico: “Bisogna capire quanti ostacoli e difficoltà bisogna affrontare per arrivare fino a qui, di traffico, di distanza, di pendenza, di ammassamento di persone ma ce l’abbiamo fattaaaaa”. Mentre urla la sua gioia alza le braccia al cielo e si gira verso l’amico che lo riprende, nel farlo, non si accorge che c’è uno scalino – di quelli che si utilizzano per coprire la cavistica da studio – e inciampa, rischiando addirittura di cadere. Il piccolo inconveniente viene accompagnato dalle risate fragorose di Adani stesso e di Bobo Vieri.
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