Dei finti operatori di banca hanno raggirato molti correntisti facendosi consegnare i dati personali utili a svuotare il loro conto.
Grazie all’incessante lavoro di informazione svolto dalla Polizia Postale e dai siti che si occupano di tecnologia e web, sempre più persone sono consapevoli di cosa sia un phishing o uno smishing e dunque sempre meno persone cadono in trappola nei messaggi ingannevoli che gli arrivano sul telefono. I malfattori, però, sono sempre all’opera e utilizzano la propria creatività per escogitare metodi sempre più ricercati e organizzati per trarre in inganno le loro vittime.
Per evitare di essere raggirati dovete ricordare sempre una cosa basilare: nessun istituto bancario, nemmeno la posta, vi chiederà mai di fornirgli i vostri dati telefonicamente. Ma soprattutto non lo farà mai inviandovi un messaggio contenente un link nel quale inserire i dati che gli servono. Se siete già correntisti, la banca possiede i vostri dati, conosce i movimenti del vostro conto corrente e non gli serve nulla per risolvere eventuali problematiche che si presentano. Solo nel caso siate voi a contattare la banca, durante la chiamata che voi avete avviato, vi potrebbero chiedere dei dati personali per confermare la vostra identità ed essere certi che non stiate cercando di ottenere informazioni su un altro utente.
La truffa ai correntisti della banca Intesa Sanpaolo
Nelle scorse settimane diversi correntisti della banca Intesa Sanpaolo si sono visti svuotare il conto in banca da un’organizzazione a delinquere. La truffa in questo caso era molto articolata. L’organizzazione aveva una talpa all’interno di una filiale di Caserta che girava ai complici i nominativi e i numeri di telefono di coloro che dovevano ricevere una carta di credito. A quel punto un finto operatore telefonico chiamava la vittima, identificandosi come un operatore bancario e dicendo loro di avere bisogno di alcuni dati per velocizzare l’operazione di consegna della carta.
Il tentativo di truffa risultava credibile poiché il finto operatore telefonico snocciolava i dati del cliente, rendendo credibile il fatto che fosse proprio chi diceva di essere. Una volta convinta la vittima della necessità di questo aiuto da parte sua, gli inviata un messaggio contenente un link. Malauguratamente per la vittima si trattava di smishing e il link portava ad un server adibito a collezionare i dati per poter avere accesso al conto.
A causa di questa truffa, 53 persone si sono viste svuotare il conto e ben 80mila euro sono stati sottratti tramite prelievi e acquisti di beni di lusso. Per fortuna la Polizia, dopo le prime segnalazioni, è riuscita a rintracciare i truffatori e lo scorso 7 dicembre ha arrestato uno dei truffatori mentre era intento a prelevare 2000 euro dal conto di una signora che aveva appena truffato. Sebbene questa truffa sia stata scoperta e fermata, non è escluso che espedienti simili possano essere utilizzati da altri truffatori, dunque fate attenzione e non condividete mai dati personali sul web, in nessun caso.