Ottenere una casa di proprietà è per molti un progetto lungo una vita. Fate attenzione, se non fate questo rischiate il pignoramento immediato.
Quando si costruisce una famiglia, ma anche quando si esce dalla famiglia d’origine per cominciare a costruire una vita indipendente, il primo sogno di ogni persona è quello di avere una casa propria, un appartamento in cui poter passare il tempo e stabilire il centro della propria vita. Per un giovane che è appena entrato nel mondo del lavoro e che non ha un contratto a tempo indeterminato, acquistare una casa è un lusso che non si può permettere. A meno di eredità corpose o di beni economici donati dalla famiglia d’origine, infatti, un giovane non ha abbastanza denaro per acquistare un immobile direttamente, deve per forza di cose ricorrere ad un mutuo.
Per fare questo si deve rivolgere ad un istituto bancario, il quale accetterà di finanziare la somma dopo aver valutato i rischi e dunque aver calcolato se il creditore ha la possibilità di restituire la somma prestata con i dovuti interessi previsti da contratto. Le misure introdotte dal governo in questi anni hanno facilitato le giovani coppie e permesso una maggiore facilità nell’ottenere un mutuo. Questo è sicuramente un vantaggio, ma cosa succede se poi il cittadino perde il lavoro e non può più pagare le rate del mutuo? Attualmente, dato il periodo di crisi, con i vari decreti aiuto sono state sospese le rate e dunque i cittadini in difficoltà stanno beneficiando di un paracadute che gli permette di non pagare il mutuo e non incorrere in sanzioni e in azioni legali, ma cosa succede una volta che il paracadute governativo cade?
Qualora le difficoltà economiche del soggetto o della famiglia dovessero permanere, il rischio è che l’istituto di credito richieda l’iscrizione al registro di pignoramento e che avvii dunque le pratiche per operare l’espropriazione forzata della casa, anche se questa dovesse essere la prima e unica casa del creditore. Il rischio dunque nel non pagare le rate del mutuo è che la finanziaria o la banca a cui avete chiesto il prestito faccia valere il proprio credito per togliervi l’immobile.
Pignoramento prima casa: è sempre possibile per debiti di natura privata
La legge prevede purtroppo che se il debito contratto è di natura privata, la casa che state cercando di pagare, anche se è la prima e unica casa di vostra proprietà, può essere pignorata a saldo del debito contratto con il creditore. Per debito di natura privata s’intende un debito contratto con una banca, una finanziaria o un creditore qualsiasi. Insomma qualunque forma di mutuo creata con una società di credito privata se non pagato può causare la perdita della stessa e delle somme versate precedentemente per saldarlo. In questi casi non ci sono limiti e non c’è nemmeno una somma minima di debito non pagato, dunque l’azione di rivalsa del creditore può essere avviata anche solo per una o due rate saltate.
Diverso il discorso quando il debito contratto è con il fisco. Qualora il cittadino abbia un debito con l’Agenzia delle Entrate, il pignoramento può avvenire solo se ci sono determinate condizioni. Il fisco non può richiedere il pignoramento dell’immobile se la casa di proprietà è l’unico appartamento del creditore e neanche se questo debito è inferiore ai 120.000 euro. Qualora invece il creditore sia possessore di una casa di lusso o anche solo di una parte di un secondo immobile, si può procedere al pignoramento del secondo immobile solo se la somma delle proprietà del creditore è superiore ai 120.000 euro.