Un emendamento approvato dalla commissione di bilancio aumenta l’importo del Bonus Mobili: chi può ottenerlo e come funziona.
Per tutti coloro che hanno già avviato lavori di ristrutturazione nel proprio appartamento in questo anno solare restano ancora pochi giorni per ottenere il Bonus Mobili previsto dalla legge di bilancio del 2022. Come sapranno già gli interessati, il bonus copre una spesa fino a 10mila euro e serve per dimezzare il costo di mobilio e elettrodomestici “green” del 50%. Esattamente come funziona per il bonus ristrutturazioni, anche in questo caso gli interessati possono usufruire della detrazione del 50% delle spese effettuate, ottenibile inserendo le fatture nella dichiarazione dei redditi così da poter detrarre l’Irpef dovuta annualmente.
Il bonus mobili è stato rinnovato nella bozza della manovra di bilancio ma il governo Meloni ha previsto un taglio per il 2023 ed il 2024. Inizialmente questo taglio era del 50%, dunque il bonus sarebbe passato da 10mila e 5mila euro, ma un emendamento successivo approvato dalla commissione di bilancio ha portato la cifra sino ad 8mila euro. La soglia di spesa detraibile al 50% dall’Irpef, dunque, è stata aumentata e sebbene non sia generosa come quella dell’anno che si accinge a concludersi è adesso decisamente più appetibile per chiunque decisa di sfruttare il bonus ristrutturazione e quello per i mobili nei prossimi due anni.
Il bonus mobili non ha un limite reddituale, dunque spetta a qualunque cittadino, italiano e non, che versa i contributi nel nostro Paese e che risulta proprietario di un immobili sul quale sta effettuando lavori di ristrutturazione e ammodernamento. L’Agenzia delle Entrate ha anche specificato che a richiedere il bonus dev’essere la stessa persona che ha effettuato i pagamenti per l’acquisto dei mobili e che questi pagamenti devono risultare tracciabili. Dunque non verranno accettate fatture in cui i pagamenti siano avvenuti tramite contanti o assegni, ma solo quelle che sono state saldate attraverso bonifico.
Affinché la richiesta di detrazione venga accettata tenete dunque presente che i lavori di ristrutturazione devono essere iniziati in una data precedente a quella dell’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici a risparmio energetico. I bonifici servono appositamente a dimostrare che l’acquisto è avvenuto in data successiva a quello dell’inizio della ristrutturazione, ma anche che il pagamento è effettivamente avvenuto.
Per quanto riguarda la detrazione del 50% sulle spese effettuate, questa avverrà nel corso dei dieci anni successivi all’acquisto dei mobili e/o elettrodomestici. La somma verrà suddivisa in dieci rate, il cui importo verrà detratto dall’Irpef dovuta annualmente all’Agenzia delle Entrate e dunque consiste in uno sconto dei contributi annui da versare. Non è chiaro invece se è prevista la cessione del credito, con le banche che fungono da creditore e che ottengono la restituzione dello stesso dall’Agenzia delle entrate. L’ente governativo ha invece chiarito che la cessione del credito all’acquirente in caso di vendita dell’immobile non è prevista per questo bonus, al contrario di ciò che accade per quello rivolto alla ristrutturazione.
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